CESA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Cesa che vuole stimolare il dibattito politica in vista delle amministrative.  “Diversi esponenti della politicacesana, negli ultimi mesi, hanno ravvisato la necessità di una“novità culturale”. Da cittadino e da ex consiglierecomunale, mi preme dare un contributo alla discussione. La novità culturale deve ispirare lescelte e i comportamenti di una vita civile che si nutre di legalità,solidarietà e moralità, in modo tale da tradursi in prassicoerente. Prima ancora di una novità culturale,servirebbe una robusta “moralità culturale” sulla quale fondarele relazioni pubbliche e la convivenza sociale. La questione non puòessere ridotta a tattica politica o, peggio ancora, a polemica tra ipartiti.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche, anchesulla base del dettato costituzionale, hanno il dovere di adempierecon disciplina e onore i loro doveri. Sarebbe errato fare di tutta l’erba unfascio o scaricare solo su alcuni responsabilità che toccano tutti,tuttavia non si possono chiudere gli occhi di fronte alle gravidisfunzioni che stanno segnando profondamente Cesa. In un momento di cambiamento politico edi non pochi vuoti amministrativi, come quello attuale, bisognaprendere coscienza con lucidità e coraggio del clima pesante che stainquinando molti spazi della convivenza sociale del paese. Le forze politiche e la pubblicaamministrazione, in quanto espressioni democratiche dei cittadini,non possono eludere specifiche responsabilità al momento disollecitare il consenso elettorale. Tutti (partiti e singoli candidati)presentano programmi, assumono impegni solenni, garantiscono di volercollocare l’uomo giusto al posto giusto e riscuotono la fiducia dellagente, ma poi pretendono di gestire la cosa pubblica arbitrariamente,dimenticando l’origine e il significato del mandato ricevuto. Ciascuno reclama “un maggior peso”,di voler fare da solo e di possedere l’unica soluzione. E il bene comune? E la volontà e gliinteressi dei cittadini? Ognuno è chiamato ad adempiere il propriodovere assumendosi le sue responsabilità. La democrazia ha le sue regole. Non èlecito barare. E’ necessario elevare il livello dellavita politica e amministrativa, perché questa, anche quando sisvolge nei centri minori, deve essere sempre servizio nobile equalificato, di cui occorre preservare dignità ed efficacia, daparte di tutti per il bene di tutti. Su questo fronte si gioca la serietàdelle persone e si esprime la loro statura mentale e culturale. Chi assume pubbliche responsabilitàdeve essere in grado di offrire precise garanzie, di competenza epreparazione politica ed amministrativa. Solo così Cesa può avere un futuro”. Lettera firmata

 

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