Al via la seconda giornata della ministeriale Esteri del G7 a Capri, blindata per l’occasione tra turisti e meteo incerto. Con l’approdo ieri in serata dei capi della diplomazia britannica David Cameron e tedesca Annalena Baerbock, giunti direttamente da Israele, i Sette oggi si concentreranno innanzitutto su Medio Oriente e Mar Rosso, con particolare attenzione alle tensioni tra lo Stato ebraico e Iran. L’impegno dei Sette è lavorare alla de-escalation e sul tavolo ci sono anche le sanzioni alla catena di rifornimento di missili e droni di Teheran, per lanciare un chiaro messaggio politico per misure da decidere in ogni Stato. Ma non è solo il Medio Oriente a impegnare i ministri degli Esteri a Capri: l’Ucraina sarà infatti un tema caldo della seconda giornata di vertice, con la presenza del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e del Segretario della Nato Jens Stoltenberg, in arrivo da Bruxelles dove ieri Volodymyr Zelensky ha ribadito ai leader Ue come i cieli ucraini “meritino la stessa sicurezza” di quelli israeliani, chiedendo sostegno con la difesa aerea. Un messaggio rilanciato dall’Alto rappresentante Josep Borrell che questa mattina, prima dell’inizio dei lavori a Capri, ha invitato i partner a “tirare fuori i Patriot dai depositi e inviarli a Kiev: dobbiamo assumerci le responsabilità” e non lasciarle solo agli Usa, ha sottolineato. Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha incontrato in mattinata il segretario agli Esteri britannico David Cameron per un bilaterale, al margine del G7 Esteri a Capri. I due hanno discusso dei principali temi in agenda all’incontro dei ministri dei Sette.

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