Sul caso Papa, Umberto Bossi ai microfoni di Repubblica.it scioglie le riserve del Carroccio: “Voteremo a favore dell’arresto”. Il Pdl vuole rinvio, le opposizioni chiedono la conta. Avvertimento del leader leghista sulla tenuta dell’esecutivo: “Mai stare tranquilli. Il Senatur fa capire che sull’assetto del governo e sull’ipotesi di un esecutivo tecnico la Lega è determinante:

“Tanto devono prima parlare con me. Altrimenti se lo facciano loro il governo se ci riescono”. “Un governo non è mai tranquillo, deve sempre temere quando si tratta di potere”, dice il leader del Carroccio parlando con i cronisti che a Montecitorio gli chiedono se sia ottimista sulla tenuta dell’esecutivo fino alla conclusione naturale della legislatura, nel 2013. “Attentati, attacchi, bisogna sempre temere chi sta dietro l’angolo”, aggiunge il ministro per le Riforme con l’evidente intento di mantenere alta la tensione e l’attenzione anche nei giorni in cui la manovra passa in Parlamento a tempi di record grazie a un’intesa tra maggioranza e opposizione. A Bossi replica Massimo D’Alema: “Non chiediamo il governo tecnico, ma le elezioni. Abbiamo detto però che siamo disponibili, per breve tempo, ad un governo che faccia la legge elettorale, ma questo dipende dal capo dello Stato, non da noi”. “Comunque – aggiunge l’esponente democratico – noi non spingiamo per il governo tecnico. Noi riteniamo che si dovrebbero fare le elezioni. Questo Bossi forse non lo ha capito”. Quelle del leader del Carroccio sono in ogni caso parole pesanti per i delicati equilibri della maggioranza. Soprattutto in considerazione del prolungato silenzio del presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi passa un’altra giornata chiuso a Palazzo Grazioli: non si vede al Senato per la fiducia sulla manovra, annulla la visita di Stato a Belgrado e cancella dall’agenda anche la sua presenza ai funerali solenni dell’alpino ucciso in Afghanistan. “Il premier preferisce stare zitto, non esporsi, non compromettere in alcun modo la ripresa dei mercati ed il clima di coesione intorno alla manovra. Magari parlerà domani, dopo il voto alla Camera. E’ ancora molto indignato della sentenza che lo condanna a risarcire De Benedetti”, lascia trapelare un fedelissimo.

 

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