”Un provvedimento puramente politico, non di natura fiscale o economica” che colpisce un ”l’unica forma di impresa solidaristica”. A dirlo Luigi Marino, presidente di Confcooperative, a proposito delle misure inserite nella manovra. ”Non avrei mai pensato che il governo arrivasse a tanto

in termini di superficialita’ e, mi lasci dire, di cattiveria”, prosegue Marino che, in un’intervista su La Stampa, parla anche numeri diversi da quelli ipotizzati dal governo: gli importi, dice, ”non corrispondono alla realta’. La nostra stima e’ di un decimo in meno di quello che pensano di recuperare dalle cooperative”. Il provvedimento – spiega il presidente di Confcooperative – e’ ”ispirato probabilmente da concorrenti (in modo particolare chi opera nella grande distribuzione) e dalla caparbia volonta’ del presidente Berlusconi di far pagare qualche conto a chi non la pensa come lui”. ”Abbiamo superato momenti difficili durante il fascismo – osserva Marino – supereremo anche questo”. Con un ”blitz”, conclude il presidente di Confcooperative, ”Berlusconi e’ riuscito nell’intento di regolare i conti senza avere il coraggio di confrontarsi”.

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