Un governo che possa durare fino alla fine della legislatura e che lavori per mettere a punto delle misure che richiederanno “sacrifici, ma non lacrime e sangue”.

Al termine della lunga giornata di consultazioni con le forze politiche, nel cuore di una crisi che Giorgio Napolitano definisce “delicatissima e cruciale”, Mario Monti incontra i giornalisti a palazzo Giustiniani, chiede “coesione” affinche’ si “trasformi questo momento difficile in una opportunita’” e spiega che la presenza di politici in prima persona nel governo e “una disponibilita’ e un desiderio”. Ma se i partiti ritenessero che in questa fase non e’ opportuna una loro presenza, aggiunge, “l’importante e’ che diano un appoggio senza il quale non mi accingerei neanche al compito, presenza o no”. Dunque Monti chiama all’impegno le forze politiche e con un chiaro mesaggio a chi vorrebbe dare il suo appoggio solo alle singole misure che l’esecutivo di volta in volta presentera’, dice che “non e’ condizione indispensabile” che i segretari dei partiti che appoggeranno il governo siano presenti nell’esecutivo. Ma che ci sia un “appoggio convinto da parte loro su ispirazione, caratteristiche e valori e sulla prospettiva operativa del governo – sottolinea – mi sembra invece indispensabile”. L'”orizzonte temporale” entro cui si muovera’ il futuro governo se otterra’ la fiducia “va da qui alla fine della legislatura, nella primavera del 2013”, continua. Ed e’ chiaro “che il Parlamento in qualsiasi momento puo’ decidere che un governo non gode piu’ della sua fiducia”. Tuttavia, precisa Monti la gestione di questa fase va “anche ben al di la’ di quell’orizzonte temporale. Fissare quel termine, anche prima, toglierebbe credibilita’ all’azione del governo”. Monti chiede tempo ai mercati, ricorda alle piazze finanziarie che “agiamo in democrazia e sono necessari determinati tempi” e annuncia che incontrera’ domani i giovani e le donne perche’ “ascoltare quello che hanno da dire vale anche qualche ora in piu’ nelle consultazioni”. E in attesa che domani Pd e Pdl vadano a riferire ufficialmente al presidente del Consiglio incaricato le loro posizioni, si chiarisce il quadro delle richieste: il Pdl non dara’ a Mario Monti un “consenso al buio”, dice Fabrizio Cicchitto. E Maurizio Gasparri chiarisce che il Pdl non vuole “politici in questo governo”. Apre invece la Lega, che non si presenta a palazzo Giustiniani, ma che tramite Umberto Bossi contatta telefonicamente Monti per ribadire il suo ‘no’ all’appoggio ma che valutera’ “caso per caso” i singoli provvedimenti. Posizione di attesa per l’Idv che, spiega Di Pietro, “non si mettera’ di traverso ma votera’ la fiducia sulla base dei programmi e della squadra”. Appoggio “senza se e senza ma”, infine da parte del Terzo Polo.

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