E’ scontro tra Confindustria e sindacati dopo le affermazioni di Emma Marcegaglia. “Noi vorremmo avere un sindacato che lotta per tutelare i bravi lavoratori”, ma che “non protegge gli assenteisti cronici, i ladri e quelli che non fanno il proprio mestiere” ha detto la presidente di Confindustria, intervenendo a un convegno di Federmeccanica. “Non vogliamo abolire l’articolo 18” ha aggiunto, “la reintegra deve rimanere per i casi discriminatori. Ma vogliamo poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere”.

“Dire ‘vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro’, sottointendendo l’idea che il sindacato difendendo l’art.18 farebbe esattamente il contrario, come ha affermato oggi la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, e’ davvero troppo” ha affermato il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni. “Si possono avere e sostenere tesi e idee diverse, anche in modo forte, ma cosi’ si dicono cose non vere che offendono e mettono in discussione il ruolo del sindacato confederale italiano”. La presidente di Confindustria, conclude il dirigente sindacale, “deve smentire queste affermazioni”.

A stretto giro e’ arrivata anche la secca replica del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: la frase di Marcegaglia e’ “offensiva”, ha commentato la Camusso. “La Marcegaglia farebbe bene a precisare di quale sindacato parla” ha commentato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. “La mia organizzazione si e’ sempre presa le proprie responsabilita’ di fronte alle scompostezze degli imprenditori e pure di alcune realta’ sindacali”, ha sottolineato Bonanni.

Alle polemiche, la leader degli industriali ha replicato: “Nessuna mancanza di fiducia e rispetto nei sindacati confederali, con i quali abbiamo firmato l’importante accordo del 28 giugno sul lavoro e con i quali stiamo conducendo una trattativa seria e costruttiva. Va tuttavia rimarcato – ha aggiunto – che a volte l’articolo 18 diventa un alibi dietro il quale si possono nascondere dipendenti infedeli, assenteisti cronici e fannulloni”.

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