Il Consiglio dei ministri da’ il via libera al decreto su Roma Capitale, ma la riunione fornisce a Mario Monti l’occasione per discutere con la squadra di governo la road map che l’esecutivo dovra’ seguire per attuare il programma annunciato in Parlamento, con due parole d’ordine: ‘collegialita” e ‘fare in fretta’. Servono ”tempi rapidi”, spiega il premier, per fornire all’Europa rassicurazioni sull’impegno italiano nel fronteggiare la crisi.

Tappe forzate, dunque, ma tenendo pero’ ben presente il ruolo di primo piano che dovra’ avere la politica attraverso la centralita’ del Parlamento. Sono proprio le Camere a detta del professore ”il luogo decisivo in grado di dare risposte all’attuale emergenza”. Ed e’ proprio al Parlamento che l’ex commissario Ue rinvia la richiesta del sindaco di Roma di aumentare i posti per i consiglieri capitolini da 48 a 60 membri. Uno stop arrivato direttamente da Monti convinto che questa opzione non sia in linea con gli obiettivi di rigore e taglio delle spese che rappresentano il faro dell’Esecutivo. La visita di domani a Bruxelles e’ stata comunque uno dei capitoli centrali della riunione di palazzo Chigi. Alla vigilia del tour che portera’ il Professore ad incontrare i vertici delle Istituzioni europee e poi, giovedi’ a Strasburgo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Nicolas Sarkozy, Monti ha illustrato ai ministri i temi che saranno discussi negli appuntamenti europei. Una serie di iniziative che ha come obiettivo quello di garantire la stabilita’ dell’Eurozona. L’obiettivo e’ quello di avere tempi certi sui ‘pacchetti’ di misure da varare. Anche se al momento date di scadenza non sono state fissate: Abbiamo deciso di non entrare nei dettagli – e’ il ragionamento fatto da alcuni ministri – in attesa di sapere gli esiti degli incontri con i vertici di Bruxelles e poi con i leader di Parigi e Berlino. Con ogni probabilita’ si andra’ sul concreto venerdi’ con una nuova riunione del Consiglio dei ministri. Monti, spiegano alcuni ministri, si sarebbe soffermato molto in Cdm anche sul concetto di ‘collegialita’: gran parte della riunione – confida uno dei presenti – sarebbe stata dedicata al modo con cui raccordare il lavoro dei singoli dicasteri con quello di palazzo Chigi. Da evitare dunque la fuga di notizie (soprattutto a borse aperte) concetto caro proprio al premier e messo in pratica alla lettera dai membri del governo restii a parlare al di fuori delle occasioni ufficiali e ben attenti a non andare oltre gli argomenti all’ordine del giorno della riunione. Ed il primo a mantenere la linea della riservatezza e’ proprio il premier che dopo il Consiglio dei ministri passa l’intera giornata in riunioni e vertici telefonici in vista degli appuntamenti di domani. Nella sede del governo arriva Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, mentre il centralino della sede del governo non smette di squillare. A ribadire a Monti il suo ”apprezzamento e la piena fiducia anche per l’esperienza in ambito europeo ed internazionale” e’ anche il presidente americano Barack Obama, che auspica un incontro a breve con il premier italiano. Parole di apprezzamento arrivano anche da Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo. La prossima riunione del Cdm potrebbe infine essere l’occasione per aprire anche il dossier sui sottosegretari ed i viceministri. L’orientamento, su cui convergono i partiti, e’ quello di scegliere profili tecnici. L’ultima parola spettera’ ai ministri ed ovviamente al presidente del Consiglio. Sara’ infatti Mario Monti a tirare le fila con i leader dei partiti entro la fine della settimana.

 

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