In merito alle dichiarazioni delle ultime settimane dell’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Riccardo Realfonzo, rispetto all’ipotesi di tagli alla spesa sociale municipale dopo la manova di Tremonti, intervengono anche alcuni dei movimenti che hanno sostenuto Luigi de Magistris.

”Il governo Berlusconi propone macelleria sociale e davanti a queste scelte la giunta comunale ci deve chiarire se si colloca ancora come effettiva alternativa oppure si inserisce nel pieno del quadro delle compatibilita’ delle politiche di austerita’”, dichiara Antonio Musella, del cartello ‘Uniti contro la crisi’. “Il rapporto tra movimenti e amministrazione comunale e’ gia’ provato dalle operazioni di Sementa e Narducci”, rispettivamente capo della Polizia municipale di Napoli e assessore alla Sicurezza della giunta de Magistris, “e – prosegue Musella – da una spinta legalitarista che non tiene conto dell’elemento della giustizia sociale”. “La manovra economica – aggiunge – cambiera’ le vite di tutti e tutte. A cominciare dallo sciopero del 6 settembre fino alla mobilitazione internazionale contro le politiche della Bce del 15 ottobre prossimo si prepara un’autunno di lotta contro la crisi. In questo scenario abbiamo esigenza che si faccia chiarezza. A Napoli la crisi si combatte in linea con la Bce oppure si vuole provare a dare un segnale di costruzione reale di alternativa? Dove per alternativa intendiamo un’idea di societa’ dove i diritti siano tutelati dai manganelli e la crisi la paghino i ricchi e gli speculatori. Interrogativi ai quali il sindaco non puo’ piu’ rimandare una risposta”, conclude Musella.

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