NAPOLI – Napoli come San Francisco e New York, ovvero con un livello di riciclo dei rifiuti pari al 98 percento. Al progetto “Zero Waste” stanno già lavorando numerosi pubblici esercizi che hanno preso parte all’incontro promosso oggi dal Comune di Napoli con lo scienziato statunitense Paul Connett, famoso nel mondo per le sue ricerche contro la pratica della fluorizzazione dell’acqua e l’incenerimento come metodo di gestione dei rifiuti solidi urbani, presidente del comitato scientifico della commissione Rifiuti Zero di Capannori.

L’esperto statunitense Connett, sollecitato dai presenti sulle possibili soluzioni al problema dei rifiuti, ha sottolineato che tra le sue priorità figurano quelle di portare al 100 per cento il ciclo di riciclo nelle città di San Francisco, che grazie a lui ha già raggiunto la quota del 98%, New York e naturalmente Napoli. “Napoli – ha detto Connett – per me rappresenta una sfida da mostrare al resto del mondo occidentale, per rendere evidente a tutti come da un’emergenza di questo tipo si possa arrivare ad un ciclo rifiuti zero senza l’ausilio di quelli che ritengo pari ad una bomba in casa: gli inceneritori”. I rappresentanti dei Pubblici Esercizi, in particolare, hanno mostrato una totale disponibilità a collaborare con il Comune come già palesato fin dalle prime riunioni con l’attuale amministrazione. “E’ più di un anno – ha dichiarato Ulderico Carraturo presidente della sezione Bar e Pasticcerie della Fipe – Confcommercio di Napoli e provincia – che prendiamo parte a queste riunioni e la disponibilità a collaborare è massima, ma non possiamo non rimarcare la mancanza di operatività da parte dei nostri interlocutori in merito agli impegni presi di volta in volta. Per tutta risposta, poi, abbiamo subito provvedimenti assurdi e populisti. Ciononostante, siamo disponibili a mettere la nostra esperienza al servizio dell’Amministrazione, auspicando che la nostra fiducia non sia ulteriormente tradita”. Paul Connett ha evidenziato poi quanto risulti estremamente più gravoso per le casse comunali gestire lo smaltimento dell’indifferenziato rispetto al differenziato, con particolare attenzione alla frazione umida che dovrebbe essere gestita quanto prima in un sito di compostaggio cittadino piuttosto che spedirla altrove. L’Amministrazione comunale partenopea ed ASIA, a loro volta, hanno illustrato le problematiche derivanti dall’organico insufficiente e dalla mancanza di fondi ma soprattutto dall’evasione della Tarsu, per la cui riscossione è stata costituita una task force per rintracciare i tantissimi che risulterebbero persino assenti dagli archivi. “Speriamo – ha commentato a sua volta il presidente provinciale della Fipe – Confcommercio Salvatore Trinchillo – che finalmente Napoli riesca ad uscire da quella che non è più un’emergenza ma una brutta quotidianità. Il nostro settore è tra i più colpiti dalle conseguenze della pubblicità negativa che ne deriva, e come cittadini non auspichiamo che di poter vivere in una realtà virtuosa di respiro internazionale”. L’incontro – promosso nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Rifiuti Zero della Giunta partenopea, finalizzato a monitorare l’andamento delle attività volte ad implementare la raccolta ed il riciclo dei rifiuti fino all’obiettivo “Zero Waste” – ha visto intorno al tavolo del confronto delegazioni di FIPE – Confcommercio, Confesercenti, ASIA, WWF, Comune di Napoli ed organizzazioni di cittadini attivi a difesa del territorio.

 

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