NAPOLI – Bocciatura trasversale alla proposta di legge che intendeva abolire la possibilita’ dell’assegno di reversibilita’ in caso di ‘unioni di fatto stabili, conclamate e accertate’ prevista per i consiglieri regionali della Campania. La norma fu introdotta con la legge regionale 9 del 2005 e la proposta di modifica era di Carlo Aveta, espressione in Consiglio de La Destra. Al termine della votazione, sono tre i favorevoli, ma due esponenti del Pdl spiegano di aver votato si’ per errore. A conti fatti, dunque, l’unico voto favorevole e’ quello di Aveta. Premette, Aveta, che la proposta non riguarda ”in alcun modo una presa di posizione contro le coppie o le unioni di fatto”.

”E’ piuttosto, l’abrogazione di un privilegio, che, invece, hanno deciso di proteggere – ha spiegato – che non e’ normata a livello nazionale”. Perche’ deve essere concessa la reversibilita’ del vitalizio solo per i consiglieri regionali e per i cittadini no? Quando il Parlamento avra’ affrontato l’argomento e diventera’ norma nazionale allora le cose cambieranno”. Gennaro Salvatore, del gruppo Caldoro Presidente, invita a ”stare attenti”. ”Sventolare sempre la bandiera della lotta alla casta e ai suoi privilegi – ha affermato – non puo’ essere strumento per far passare norme discriminatorie. La nostra norma non trova riscontro nazionale, ma sufficiente giustificazione nell’articolo 3 Costituzione e in molte sentenze della consulta a tutela delle coppie more uxorio”. Per Umberto Del Basso De Caro, la proposta di legge ”e’ stata presentata in maniera suggestiva, come una norma contro un privilegio”. De Caro ha fatto presente che la stessa possibilita’ e’ prevista, fin dal 1991, dal regolamento della Camera dei deputati e che, per quanto riguarda il Consiglio campano, dal 2005, ”nessuno ne ha mai usufruito”.

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