Su un piatto della bilancia ci sono gli strumenti contabili da approvare obtorto collo per scongiurare lo scioglimento anticipato del civico consesso. Sull’altro sono poggiate le pesanti richieste dei consiglieri di maggioranza per soddisfare una serie di istanze per il “bene di Orta di Atella”. Lasciamo ai cittadini l’interpretazione autentica di questa definizione apodittica tanto cara, come l’ermo colle, agli amministratori locali. Per farla breve, da un lato servono i numeri per licenziare il bilancio di previsione che domani 15 aprile sbarcherà in assise (link in basso), dall’altro bisogna dare risposte concrete a richieste fin troppo concrete, come la gestione degli impianti sportivi e l’innalzamento della percentuale di utilizzo dei terreni riservati alle serre dal 30% al 90%. Per non parlare della possibile deleteria realizzazione di un mega impianto fotovoltaico, foriero di danni irreparabili all’economia agricola.

Una morsa dalla quale Antonino Santillo e Giuseppe Massaro sono usciti indenni con scaltrezza. Il sindaco e il presidente del consiglio hanno adottato il metodo Lauro. Prima della campagna elettorale l’armatore navale-politico, non il noto cantante dei giorni nostri, regalava la scarpa destra ai votanti, con la promessa di consegnare anche quella sinistra dopo le elezioni. Una scarpa prima del voto, l’altra dopo il responso delle urne. Su questa scia Santillo e Massaro hanno convinto i consiglieri di maggioranza a votare il bilancio 2025-2027, con l’impegno solenne di assecondare le loro richieste dopo l’approvazione del documento contabile. Il gioco delle due scarpe ha funzionato. Salvo improbabili sorprese, domani il previsionale e gli atti ad esso collegati passeranno.

Dopo il sì al bilancio, la fascia tricolore e il timoniere dell’assemblea consiliare manterranno le loro promesse? Al netto delle loro buone o cattive intenzioni, su alcune questioni pendono tempistiche stringenti. I progetti milionari sul maggiore sfruttamento dei terreni agricoli destinati alle serre scadono il 28 aprile. Superato tale termine i fondi regionali andranno in fumo. E con essi anche le paffute parcelle dei tecnici. È quasi una missione impossibile modificare il Puc o il regolamento edilizio entro la fine del mese. Serve un altro passaggio consiliare. Seppure arrivasse l’ok la delibera andrebbe pubblicata sul Burc. Insomma, sul cammino delle serre non mancato gli ostacoli.

Per quanto concerne la gestione degli impianti sportivi, con la loro trasformazione in campi di calcetto, il sentiero è ancora più tortuoso. Senza la volontà politico-amministrativa i rettangoli da calcio e da tennis resteranno tali. Quindi niente business. E se già ora, alla vigilia dell’importante assise, nella maggioranza emergono posizioni molto diversificate perché non tutti sono favorevoli alla trasformazione, è facile ipotizzare che dopo il via libera al bilancio i campi da calcetto resteranno un sogno mai realizzato.

Sullo sfondo, come un convitato di pietra, c’è l’impianto fotovoltaico. È notoria la sponsorizzazione del progetto da parte di Massaro e del suo fido scudiero Salvatore Del Prete “Magò”. È altrettanto notoria la contrarietà del consigliere indipendente Pasquale Lamberti. Chi la spunterà? Ovviamente con il bilancio in saccoccia la posizione di Massaro si rafforzerà, mentre quella di Lamberti si affievolirà. L’ex esponente di Orta al Centro se ne renderà conto quando avvertirà un dolore lancinante per aver lasciato le dita nella porta. Peggio per lui. E soprattutto per gli agricoltori che già hanno vita difficile.

Se Sparta piange, Atene non ride. I gruppi di opposizione non hanno presentato neppure uno straccio di emendamento al bilancio. Caso unico nelle grandi città d’Italia. Forse Orta di Atella (quasi 30mila abitanti) è ancora considerata alla stessa stregua di Ciorlano (400 abitanti). L’unica proposta di Svolta Civica, Fare Democratico per Orta Verde e Orta al Centro è stata avanzata tramite un’interrogazione consiliare sul vorticoso aumento del ticket mensa delle scuole materne. Non si comprende perché la minoranza non abbia intrapreso la strada dell’emendamento al bilancio. Sarebbe stato il modo più efficace per risolvere il problema, qualora Santillo e company lo avessero votato. In caso contrario, se ne sarebbero assunti la responsabilità davanti alle famiglie. L’interrogazione è comunque meglio di niente. Ma la mancata attività emendativa dei gruppi e dei consiglieri di minoranza è una ghiotta occasione persa per spiegare alla città la loro visione alternativa alla maggioranza. Torna il grande tema dell’assenza della politica. Orta di Atella considerata come Ciorlano. A.A.A. cercasi urgentemente una radicale svolta.

Mario De Michele

L’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSISE

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