
Ai tempi di “Tutto il calcio minuto per minuto” si sarebbe detto: “Clamoroso al Cibali”, per la storica vittoria interna del Catania contro l’Inter. Oggi la celebre espressione calza a pennello all’amministrazione comunale di Orta di Atella. A quanto pare Gennaro Colella sarebbe già tornato all’ovile di Giuseppe Massaro. Dopo l’altrettanto clamorosa assenza alla seduta dell’assise sul bilancio di previsione, il consigliere, ex di tante cose, avrebbe avuto un chiarimento con il presidente del civico consesso. La sua defezione non sarebbe dovuta a motivi politici ma di tipo personale. Nessun addio alla maggioranza, almeno fino al momento in cui scriviamo. Quando si tratta di Colella la prudenza non è mai troppa. A conferma del suo ruolo sempre più preponderante, Massaro nell’arco di 48 ore avrebbe recuperato una pedina, che sembrava ormai persa, del team di governo. I numeri della coalizione in appoggio ad Antonino Santillo restano comunque risicati. Ma, con quel che passa il convento, un consigliere in più, nove in totale, più il sindaco, consente ai membri della maggioranza di consentirsi una febbre alta senza il timore che i punti all’ordine del giorno dell’assise siano bocciati. Seppur piccola e salvo altri cambi di casacca, è sicuramente una boccata di ossigeno. In primis per Gianfranco Piccirillo, apparso come un’anima in pena durante l’ultima seduta consiliare alla quale ha partecipato in fondo alla sala, piazzandosi all’improvviso accanto ad Andrea Villano. L’ex fascia tricolore ha avuto la bontà di non salutarlo. Ogni tanto ne azzecca una.

La coalizione di governo resta in subbuglio per l’inattesa doppia diserzione di Francesco Lettieri e Antonio Chianese. Un voltafaccia che ha spinto Santillo a una dichiarazione liquidatoria in aula: “Noi non sapevamo nulla, mentre la minoranza sapeva in anticipo della loro assenza, questo fa capire di che pasta sono fatti”. Questione bollente, insomma. Il sindaco sarà consequenziale o come spesso gli capita farà il contrario di quello che dice? Voci di dentro affermano con fermezza che “nessuno se li piange”. Ovviamente con gli attuali numeri ballerini non ci saranno dure prese di posizione nella maggioranza contro Lettieri e Chianese. In altre parole, non verranno cacciati. Ma su un punto non si transige, sempre al momento in cui scriviamo: “Se accamperanno pretese politiche – dicono voci di corridoio -, ovvero se continueranno a chiedere la testa dell’assessore Annalisa Cinquegrana, per loro non ci sarà spazio”. E sulle loro richieste amministrative? “Valuteremo, certo è che quello che prima era semplice, oggi è molto più complicato”, spifferano sempre i corridoi parlanti. Musica per le orecchie di Piccirillo che al termine dell’assise finita in bagarre salì abbacchiato e preoccupato sulla sua Mini Minor d’epoca. Per entrare nell’abitacolo, trovare una posizione comoda e riprendersi dallo shock ci impiegò diversi minuti. Piccirillo è uno dei big, si sa.

In sintesi, se Lettieri e Chianese si allineeranno alla maggioranza, senza dare fastidio più di tanto, verranno riaccolti. Altrimenti, “lì è la porta e arrivederci e grazie”. La palla rovente torna nel campo dei due consiglieri eletti in Orta Democratica. Si cospargeranno il capo di cenere o manterranno una postura inflessibile e dignitosa? Difficile dirlo. Nel frattempo si allontana il sogno dell’opposizione di una dipartita rapida di Santillo e Massaro. A nuovi conti fatti, Ferdinando D’Ambrosio potrebbe essere costretto a pubblicare altre centinaia di post per l’autopromozione di sé stesso come candidato sindaco di una fantomatica alternativa di governo. Mentre Eduardo Indaco dovrà consumare molte paia di scarpe per battere i marciapiedi della politica nella pia speranza di trovare qualcuno di animo buono che almeno per una volta gli dia ragione. Può darsi che il clima pasquale aiuti. Pardon, nel caso di Indaco mai nominare Pasquale. Lo collega subito a Pellino. E alla poltrona di vicesindaco che tanto ambiva ma che in zona Cesarini gli è stata negata. Sarà per la prossima volta. Il giorno poi, del mese dopo, nell’anno mai.
Mario De Michele