
Prima sottolineatura: “Il 23 dicembre 2024 abbiamo tracciato per primi il solco di una nuova e necessaria via”. Seconda sottolineatura: “Santillo, già definito di minoranza dal nostro stesso gruppo a giusta ragione”. Terza sottolineatura: “Le altre forze politiche che, con lucidità e capacità obiettiva, hanno analizzato e condiviso il nostro percorso fuori da questa maggioranza”. Quarta sottolineatura: “Ci faremo promotori di una iniziativa sul territorio da tenersi nei prossimi giorni, per fare il punto della situazione con le forze politiche interessate a voltare pagina, per iniziare a costruire una nuova piattaforma di ragionamento e di programmazione”. Con un post su Fb (foto in basso) Ferdinando D’Ambrosio si pavoneggia dopo la burrascosa assise sul bilancio di previsione che ha sancito la fine politica della gestione amministrativa a trazione Antonino Santillo-Giuseppe Massaro, con dietro le quinte, nemmeno tanto, i rispettivi alfieri Gianfranco Piccirillo e Salvatore Del Prete “Magò”, coregisti di un disastro amministrativo senza precedenti.
Nel commento social per ben quattro volte il coordinatore di Fare Democratico per Orta Verde marca la differenza tra il suo movimento e gli altri gruppi approdati all’opposizione. Per D’Ambrosio lui e i suoi boys sono i primi della classe. Sono un’avanguardia, al punto da porsi come il sole nel sistema dei pianeti satelliti della minoranza. L’ex presidente del consiglio inaugura la stagione del “dambrosiocentrisimo” con l’autocandidatura a sindaco e a leader della coalizione alternativa a Santillo e Massaro. Ingenuamente pensavamo che D’Ambrosio fosse cambiato. Siamo caduti nella trappola. D’Ambrosio è sempre lo stesso D’Ambrosio, con l’aggravante che mentre prima aveva almeno un minimo di contezza dei propri limiti, oggi fa sfoggio di presunzione, con la conseguente pretesa di guidare chi oggi si oppone alla maggioranza. Per fortuna le quattro sottolineature di D’Ambrosio riguardano la storia recente, quella degli ultimi 4 mesi, dunque facilmente ricostruibile con parole di verità.

Come recita il post, il 23 dicembre 2024 Fare Democratico per Orta Verde passa in minoranza. Una scelta buona e giusta. Ma c’è “un prima” 23 dicembre 2024 ed è tanta roba. In primis, c’è il pieno sostegno dei dambrosiani a Santillo e company. In secundis, c’è la nomina di D’Ambrosio nel comitato tecnico consultivo dell’Acquedotti. Nomina molto ben retribuita, rispetto al lavoro svolto, e sostenuta dall’intera maggioranza. Incarico conservato gelosamente anche dopo il passaggio del suo gruppo all’opposizione. Va ricordato, en passant, che D’Ambrosio non si è dimesso, ma è stato revocato dal presidente della società idrica Francesco Petrella. Prima del 23 dicembre 2024 c’è di più e di peggio. Nei mesi precedenti l’auto-candidato sindaco D’Ambrosio ha attivamente partecipato agli incontri sul riassetto della giunta, argomento divenuto prioritario per il dimezzamento di Orta al Centro, passata da 4 a 2 consiglieri. In palio c’erano un posto nell’esecutivo da soffiare al gruppo dell’ex sindaco Andrea Villano e la poltrona dell’assessore Annalisa Cinquegrana. Due seggiole. Una cadrega da attribuire proprio a D’Ambrosio o alla sua consorte, molto più preparata di lui già per il fatto che ha frequentato il liceo classico, l’altra da conferire a Eduardo Indaco, pure lui pasdaran di ritorno con il difetto, grave in politica, di non avere mai le idee chiare, di bazzicare qui e lì, peraltro senza nemmeno voli pindarici, ma come vola il tacchino.

Era praticamente tutto fatto. In giunta dovevano entrare D’Ambrosio o sua moglie e Indaco. Quest’ultimo ambiva alla delega di vicesindaco. Nel più bello l’inghippo. L’allievo voleva superare il maestro. Ma capita raramente. Non a caso il suo educatore ha stoppato tutto: “Il vicesindaco spetta a noi”. E il banco è saltato. Questo è il vero motivo per cui Fare Democratico per Orta Verde e Scelta Civica sono passati all’opposizione. Ci sono decine di testimoni oculari presenti alle riunioni. Il primo a sfilarsi è stato D’Ambrosio, questo è vero. Ma per il mancato accordo sulla nuova giunta. Non per altro. Indaco invece è rimasto al tavolo della maggioranza fino all’ultimo respiro, fino a quando cioè è sfumata la sua vicesindacatura. Ha ragionato con Santillo e Massaro, quindi con Piccirillo e Del Prete “Magò”, anche quando è scattata l’operazione “Distruggere Orta al Centro”, finalizzata ad accaparrarsi i due posti in giunta del gruppo griffato Villano.

Torniamo al post del coordinatore di Fare Democratico per Orta Verde. Come detto, si legge: “Ci faremo promotori di una iniziativa sul territorio da tenersi nei prossimi giorni, per fare il punto della situazione con le forze politiche interessate a voltare pagina, per iniziare a costruire una nuova piattaforma di ragionamento e di programmazione”. Tutto vero. Manca una postilla: “A patto che il candidato sindaco sia Ferdinando D’Ambrosio”. All’avvocato piace vincere facile. Chissà cosa ne pensano i possibili alleati…
Mario De Michele
IL POST DI FERDINANDO D’AMBROSIO
