
Non ha avuto la possibilità di leggere il documento ieri in aula perché Antonino Santillo e Giuseppe Massaro sono andati in tilt e l’assise si è chiusa in anticipo per la caciara. Ma Raffaella D’Ambrosio ci ha usato la cortesia di inviarci il suo intervento per rendere pubblica la posizione del gruppo ex Coraggio su due temi spinosi ed estremamente attuali: la necessità di un confronto democratico tra maggioranza e opposizione e l’esigenza di un rapporto civile dei rappresentanti istituzionali verso gli organi di informazione. “Purtroppo, nelle ultime settimane – recita un passo del documento della consigliera di maggioranza – si sono verificati episodi deplorevoli che rischiano di intaccare il corretto rapporto tra consiglieri di maggioranza ed opposizione e tra amministrazione comunale con gli organi di informazione. Innanzitutto, ci tengo a precisare che governare una città non deve mai essere confuso con comandare la città. Credo che su questo tutti possono concordare, non solo gli assessori e i consiglieri comunali del mio gruppo di appartenenza. Noi rappresentanti del popolo amministriamo nell’interesse generale e non comandiamo per interessi di partito o di bottega”.
D’Ambrosio aggiunge: “Si respira un clima che non fa bene a nessuno e tutti devono fare la loro parte affinché vengano ripristinato i principi della correttezza, sia sul piano umano che istituzionale. Il confronto tra maggioranza ed opposizione o amministrazione comunale ed organi di stampa, anche quando è molto duro è, a mio avviso, sempre legittimo. Non si deve mai trascendere nello sciacallaggio o nell’inciviltà tra le parti in causa. Faccio un esempio: se un articolo di giornale riporta fatti e circostanze non veritiere bisogna rivolgersi senza nessuna esitazione alle autorità competenti. Se, invece, un articolo riporta fatti veri, bisogna avere l’umiltà di fare autocritica ed aggiustare il tiro rimediando agli errori. Non è messa in discussione la buonafede di ciascuno, ma ritengo che la stampa svolga sempre un ruolo di stimolo, fondamentale nella nostra democrazia. Il rapporto tra ognuno di noi, soprattutto quello tra maggioranza ed opposizione, – osserva D’Ambrosio – deve essere improntato su un confronto civile. Non bisogna mai assumere atteggiamenti poco istituzionali o scorretti, perché non fa bene al popolo, anzi non interessa al popolo, che giustamente chiede la risoluzione dei tanti problemi che attanagliano la collettività”.

Senza giri di parole o posizionamenti dorotei, la consigliera D’Ambrosio impartisce una lezione di stile politico e di educazione civica a tutti, soprattutto a quelli che dai banchi della minoranza hanno taciuto su queste tematiche forse perché impauriti o perché i minuscoli leader dei rispettivi gruppi sono intrisi di un doppiogiochismo geneticamente immodificabile. Personaggetti che sono l’altra faccia della stessa medaglia su cui sono stampati i volti di Antonino Santillo e Giuseppe Massaro. Ma quale alternativa! Non sarebbero altro che la drammatica prosecuzione dell’attuale sistema di potere con nomi e fattezze diverse. Per la serie: “Cambiare tutto per non cambiare nulla”.
Invece non è mancato il coraggio, come il nome della lista in cui è stata eletta, a Raffaella D’Ambrosio. “Da poco tempo – recita un altro passo del documento della consigliera – una parte della maggioranza è passata legittimamente all’opposizione. Ognuno di noi è portatore di diritti e doveri, noi della maggioranza abbiamo quelli di amministrare la città, mentre alla minoranza spetta l’attività di controllo e vigilanza con proposte migliorative. Una dinamica democratica che si deve svolgere in un contesto sereno e di reciproco rispetto. Qualche anno fa si accusava noi di ex Coraggio di passare notizie a questo o a quell’organo di stampa, oggi si accusano altri. Chiedo a tutti: che reato è? E soprattutto, per noi di maggioranza, che problema si crea? Se non abbiamo nulla da temere, da nascondere, la trasparenza deve essere la nostra stella polare. Concludo con un appello a tutti: ognuno faccia la propria parte nei rispettivi ruoli che riveste, impegnandosi come meglio ritiene nell’interesse della popolazione, perché l’ultima parola sul nostro operato spetterà ai cittadini”.
Nella assise di ieri un’altra donna, la consigliera Mena Capasso, ha posto nel suo intervento le stesse questioni. Altro che quote rosa. Ad Orta di Atella servono le quote celesti. Nel mondo politico locale si aggirano uomini che possono definirsi tali soltanto perché indossano i pantaloni.
Mario De Michele