Il congresso regionale del Pd campano slitta a dopo il voto di quello nazionale in programma il 26 febbraio. Idem per quello della Provincia di Napoli. Da quanto trapela dagli ambienti delle mozioni la data per eleggere i nuovi vertici campani e quelli della federazione partenopea è il 12 marzo. La platea degli iscritti resta quella che sarà definita entro il 31 gennaio. Francesco Boccia resta in sella per almeno un altro mese e mezzo. La madre di tutte le guerre si terrà il 26 febbraio, ma un’altra data cruciale è il 15 febbraio, termine ultimo per la presentazione dei candidati alla segreteria. Nell’area Bonaccini sempre più in difficoltà il governatore Vincenzo De Luca, favorevole alla celebrazione del congresso regionale e al rinvio di quello provinciale. Posizione espressa da Fulvio Bonavitacola, braccio destro di De Luca e componente della commissione regionale per il congresso. Ma i consiglieri regionali napoletani, in particolare Massimiliano Manfredi e Bruna Fiola, in un incontro a Palazzo Santa Lucia hanno alzato le barricate: “I due congressi si devono svolgere nella medesima data”. Come ci ha riferito uno dei partecipanti, Lello Topo sposa in toto la posizione di Manfredi e Fiola. Lui, che non è di primo pelo, non avrebbe mai consentito a De Luca di portare a casa il leader regionale del partito e solo dopo di aprire il confronto sulla federazione di Napoli. Uno stop che assesta un altro colpo al governatore della Campania. Che dopo aver fatto la voce grossa, con accuse pesantissimi alla classe dirigente dem nazionale (“Sono anime morte”), è stato costretto a rientrare nei ranghi ed è stato messo alle strette anche a casa sua (in Campania). Un segno dei tempi. L’era De Luca potrebbe essere agli sgoccioli.

Mario De Michele

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