Una strage. Con un bilancio di morti e feriti ancora più grave delle peggiori previsioni. La commissione nazionale per il congresso Pd, presieduta da Silvia Roggiani, ha usato l’ascia per bonificare il tesseramento in provincia di Caserta. Dei 6.800 iscritti ne sono sopravvissuti soltanto 3.300. Decapitati oltre la metà dei tesserati. I tagli sono stati decisi sulla base dell’articolo 7 del regolamento. Nel mirino di Roma sono finite migliaia di tessere sottoscritte online con carta di credito o bonifico. È subito balzato agli occhi che negli ultimi tre giorni di tesseramento c’è stato un boom di iscrizioni. Quasi mille iscritti ogni 24 ore. È probabile che gli amministratori locali e i militanti storici, in qualche caso anche loro esclusi, possano essere ripescati. La commissione nazionale, riunitasi ieri sera fino a tardi, ha rispedito la palla alle commissioni regionale e provinciale, guidate rispettivamente da Franco Roberti e Francesco Gatto. L’organismo presieduto dall’eurodeputato ha già ratificato la platea degli iscritti approvata dal nazionale. Gatto si appresta a fare lo stesso. Se poi qualche folle pensa di contrapporsi alle determinazioni della commissione nazionale è meglio ricoverarlo d’urgenza nel reparto di Psichiatrica di qualche struttura specializzata. Ora si cerca di salvare il salvabile consentendo agli iscritti regolari di votare alle primarie del 26 febbraio. I congressi di circoli e quello provinciale sono stati rinviati a data da stabilirsi. Il Pd di Caserta resta nel limbo. Sine die.

Mario De Michele

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