È la fine di un calvario durato 14 anni. Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno e già consigliere regionale, è stato assolto dalle accuse di concorso esterno in associazione camorristica e di altri presunti reati. L’ex esponente del Pd era finito sotto processo con Giuseppe e Pasquale Mastrominico, fratelli e imprenditori di San Cipriano d’Aversa, e con l’ex consigliere comunale di Villa Literno Nicola Caiazzo. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte di Appello di Napoli a seguito del ricorso della Procura generale che aveva impugnato il verdetto assolutorio già emesso dalla Seconda Sezione della Corte di Appello partenopea. L’ex primo cittadino, i due imprenditori e l’ex consigliere comunale erano finiti a processo, a vario titolo, per concorso esterno, riciclaggio, turbativa d’asta corruzione, e voto di scambio. Non hanno retto le tesi della Dda di Napoli. Per i pm antimafia l’ex sindaco avrebbe stretto un presunto patto con il clan Bidognetti per ottenere l’appoggio elettorale in cambio di appalti a ditte vicine ai Casalesi.

Nel 2015 Fabozzi fu condannato in primo grado dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere a 10 anni di reclusione, mentre i fratelli Mastrominico, ritenuti vicini al boss, poi collaboratore di giustizia, Antonio Iovine, subirono una condanna a 8 anni, per l’ex consigliere comunale Caiazzo invece 2 anni per presunto voto di scambio. In Appello i giudici assolsero tutti. Ma ci fu un’altra stazione della già infinita via crucis giudiziaria. La Procura generale presentò ricorso in Cassazione. Gli Ermellini rinviarono le carte del processo di nuovo in Appello. E per la seconda volta i giudici di secondo grado hanno cancellato tutte le condanne con l’assoluzione di Fabozzi, dei Mastrominico e di Caiazzo. L’ex sindaco di Villa Literno è stato difeso dall’avvocato Mario Griffo, che lo ha seguito, anche con sincera vicinanza umana, nelle sue vicende giudiziarie fin dal lontano 5 novembre 2011. All’epoca consigliere regionale del Pd, Fabozzi fu arrestato e poi detenuto per 11 mesi nel carcere di Secondigliano. Dopo 14 anni di inferno lui, i fratelli Mastrominico e Caiazzo sono risultati innocenti. Non dovremmo scriverlo, ma saremmo ipocriti: “Enrico, un caro abbraccio, mai dubitato di te”.

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