Un giro di affari enorme quello bloccato dalla Guardia di Finanza di Treviso, un giro legato al gasolio di contrabbando destinato anche alla Campania, ed in particolare alla provincia di Caserta. L’operazione, denominata “Giallo Oro”, ha consentito di individuare grandi quantità di petrolio proveniente da raffinerie dell’Est Europa, in evasione d’imposta, come gasolio per autotrazione di scarsa qualità.

I finanzieri erano già entrati in azione diverse volte lungo le arterie autostradali. denunciando 35 persone (31 stranieri e 4 italiani, tra cui anche un residente in provincia di Napoli), arrestandone due in flagranza di reato.

Le successive indagini hanno poi permesso di accertare il consumo in frode di qualcosa come 1.800.000 litri di gasolio e l’omesso versamento di accise per un valore che si aggira sul milione di euro. Il gasolio arrivava min Italia all’interno di cisterne e autoarticolati da raffinerie ubicate in Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Austria. Arrivava, quindi, in alcune province italiane, tra cui Caserta e Napoli.

Il prodotto petrolifero, allo scopo di eludere i controlli delle pattuglie su strada, veniva dichiarato come solvente o liquido anticorrosivo, era invece composto per il 70% da gasolio e per la parte residua da olio vegetale, in ogni caso in grado di garantire la carburazione in motori diesel. I reati contestati sono: contrabbando di gasolio e l’irregolarità nella circolazione di veicoli dedicati al trasporto di prodotti petroliferi sottoposti ad accise. Sono stati anche posti sotto sequestro beni per un valore di 1,7 milioni di euro, tra cui 8 motrici, 15 semirimorchi, 1 distributore clandestino e 345.000 litri di olio minerale.

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