Come Casal di Principe anche Castelvolturno era gia’ guidato da un commissario straordinario di nomina prefettizia, Valter Crudo, dopo che nel settembre del 2011 quindici consiglieri comunali su 20 si erano dimessi.

Uno scioglimento motivato dall’impossibilita’ per gli organi elettivi di proseguire nella gestione dell’ente cui ora si aggiunge quello per camorra. La commissione d’accesso si era insediata appena il 22 febbraio scorso, ma gia’ da mesi la decisione era nell’aria; in particolare da quando nel novembre del 2010 la Dda indago’ per concorso esterno in associazione mafiosa il sindaco di allora Antonio Scalzone e l’ex primo cittadino Francesco Nuzzo, magistrato. L’inchiesta accerto’ come le due amministrazioni fossero condizionate dalle richieste del capo dell’ala stragista dei casalesi, Giuseppe Setola, e dagli uomini del suo gruppo, autori tra l’altro di ben otto omicidi a Castel Volturno tra il maggio del 2008 e il settembre dello stesso anno, tra cui la nota strage dei ghanesi. Un condizionamento emerso anche di recente, quasi contestualmente all’arrivo della commissione d’accesso; e’ del 23 febbraio scorso il blitz della Dda che ha portato in carcere 14 persone, tra cui ex amministratori del Comune del litorale domizio, e portato al sequestro del Domitia Village, un mega-complesso turistico che per gli inquirenti e’ stato costruito dalla camorra.

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