TORRE DEL GRECO – Spoliazione della società e utili portati all’estero attraverso trust aperti in “paradisi fiscali”. C’é anche questo nella storia che ha prodotto il fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione. A ricostruirlo sono stati gli uomini della Guardia di Finanza,

i cui vertici hanno tenuto oggi al gruppo di Torre Annunziata una conferenza stampa sugli arresti che hanno riguardato i componenti delle tre famiglie che hanno fondato la compagnia (Della Gatta, Iuliano e Lembo), conferenza alla quale ha preso parte anche il procuratore della Repubblica facente funzioni, Raffaele Marino, oltre al comandante della sezione napoletana della Polizia tributaria, Nicola Altiero, il comandante del gruppo oplontino, Carmine Virno, e il capitano della compagnia di Torre del Greco, Gaetano Capuozzo. Una importante “condotta distrattiva – afferma Marino – riguarda la spoliazione nel 2005 dell’azienda da parte delle tre famiglie, quando ormai il debito si era consolidato e non più estinguibile. Infatti, in quell’anno la Deiulemar compagnia di navigazione spa cedette quasi interamente la flotta di proprietà alla nascente Deiulemar shipping spa, così depauperando il proprio patrimonio e contestualmente evitando che utili futuri potessero restare in società, dove oramai il dissesto finanziario era conclamato”. Tra navi cedute dalla compagnia di navigazione alla shipping e le partecipazioni cedute alla controllata Deiulemar holding della Sakura hotel, della Real estate, della Energy coal e della Energy shipping, “l’ammontare dei beni distratti in questa fase è stata stimata in circa 323 milioni di euro”. Non solo: “Con lo svuotamento avvenuto della Deiulemar compagnia di navigazione, l’utile prodotto dalle navi distratte fu portato all’estero, attraverso la lussemburghese Poseidon e ulteriori tre fiduciarie lussemburghesi controllanti la Poseidon stessa. In seguito furono utilizzati ulteriori schermi giuridici costituiti da alcuni trust di diritto estero e ripartiti tra la nuova generazione delle tre famiglie, cioé i fratelli Angelo, Pasquale e Micaela Della Gatta, i fratelli Filippo e Leonardo Lembo e Giovanni Iuliano”. Qui l’aspetto legata alla truffa ai danni dello Stato: “Gli utili prodotti negli anni da Deiulemar shipping, dal 2005 – spiegano sempre della procura di Torre Annunziata – ammontano a circa 216 milioni di euro, di cui una considerevole parte è poi confluita nel sistema delle obbligazioni della Deiulemar compagnia di navigazione. Tali utili venivano ripartiti su soggetti di diritto estero che fungevano solo da filtro e non erano caratterizzati da alcuna operatività, consentendo alla nuova generazione delle tre famiglie dei soci fondatori di eludere il fisco presentando delle dichiarazioni dei redditi infedeli e truffando lo Stato”. Nel caso specifico è stata contestata anche l’aggravante della trans nazionalità per aver creato in più di uno Stato (Malta, Lussemburgo, Portogallo e Irlanda) società e trust “finalizzati sia a far perdere le tracce dell’attività e dei beni inseriti nel patrimonio della Deiulemar compagnia di navigazione, sia ai fini di evasione ed elusione fiscale.

 

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