CARDITO – Un giorno in cui “il dolore si rinnova” ma un giorno anche in cui “c’é una giustizia, una giustizia nella quale ho sempre creduto”. Giuseppe Romano, il papà di Lino, ucciso per errore in un agguato di camorra lo scorso 16 ottobre, sta vivendo così l’ennesima giornata dura per la sua famiglia

. Oggi è stato arrestato il presunto killer di Lino; un arresto che “non mi restituisce mio figlio e che non colma il vuoto ma che dimostra che la giustizia c’é”. La notizia dall’arresto l’ha appresa dal comandante del comando provinciale dei carabinieri di Napoli, il colonnello Marco Minicucci: “Io e mia moglie abbiamo pianto”, racconta. “I carabinieri mi sono sempre stati vicini – dice Giuseppe Romano – Il colonnello Minicucci, il generale Adinolfi e tutti, tutti gli altri. Non ci siamo mai sentiti soli e questo per noi è stato importantissimo”. Anche in queste ore la vicinanza di tutti si è sentita, aggiunge. “Ci ha chiamato il ministro Cancellieri, il sindaco di Napoli – conclude – ripeto, non ci siamo sentiti soli. E non sentirsi soli nella lotta alla camorra è molto importante”.

 

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