Non è la prima volta che nel golfo di Napoli avviene un incidente che vede coinvolte navi mercantili e pescherecci della flotta dei porti del golfo di Napoli: il 28 giugno del 2005, al largo di Ischia, affondò il peschereccio ‘Padre Pio’ con tre uomini che rimasero imprigionati nello scafo.

I corpi furono recuperati dopo alcune settimane, a seguito di una operazione molto complessa. La società Ignazio Messina&C Spa, proprietaria della portacontainer Jolly Grigio, “sta seguendo con viva preoccupazione l’andamento della situazione e l’esito delle ricerche dei dispersi dopo essersi messa subito a disposizione delle Autorità”. Lo precisa una nota della compagnia marittima che ha sede a Genova. Secondo la società, il peschereccio si trovava “alla sinistra” del cargo, quando “purtroppo, nonostante le manovre compiute, non è stato possibile evitare la collisione stessa e il conseguente affondamento del peschereccio”. Il Comandante della nave, Aniello Puglisi, imbarcato con la compagnia genovese dal 1990, “come d’uso in queste situazioni – sostiene ancora la Ignazio Messina – ha immediatamente avviato le procedure di emergenza per la ricerca e il soccorso in mare che stanno proseguendo sotto la direzione e il coordinamento della Capitaneria di Porto di Napoli e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia”.

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