“Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio”, recita un verso del celebre brano “Bocca di rosa” di Fabrizio De André. L’ineguagliato cantautore genovese per sua fortuna non ha mai conosciuto Nicola Iovinella “Un saluto, un sorriso”. Non pago dei sui precedenti di ogni tipo il geometra pur non essendosi affatto redento dei suoi peccati ha anche la faccia di bronzo, per non dire altro, di dare buoni consigli. Sul suo profilo Facebook campeggia l’aforisma “Mettetevi in gioco, mai in vendita” (nella foto) dietro il suo faccione sorridente. Detto da Iovinella è un sberleffo. Un affronto ai cittadini di Orta di Atella, soprattutto quelli della zona “nuova” che anche per colpa sua vivono in gran parte in immobili totalmente abusivi e in condizioni da quarto mondo. A parte che se fossero applicate le teorie di Cesare Lombroso uno come Iovinella non sarebbe a piede libero. Per il medico e antropologo “l’origine del comportamento criminale è insita – cito testualmente – nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente differente dall’uomo normale in quanto dotata di anomalie e atavismi, che ne determinavano il comportamento socialmente deviante”. Guardate le faccia del geometra ortese e ditemi se qualcuno di voi si farebbe tenere il portagli pure per un solo secondo.

Eppure Iovinella ha il barbaro coraggio di impartire lezioni di morale. Ha avuto l’ardire tipico degli spregiudicati di tornare nella stanza dei bottoni dopo aver contribuito in prima persona alla nascita di “Orta 2” che solo una mente “tecnicamente e politicamente criminale” avrebbe partorito. Senza “scuorn” si permettere di veicolare il messaggio “Mettetevi in gioco, mai in vendita”. Lui che secondo il pentito Orlando Lucariello, quello che ha fatto condannare Angelo Brancaccio a 8 anni per camorra, “era persona disposizione del clan dei Casalesi in ordine al rilascio di permessi di costruire in favore degli imprenditori”. Quando ricostruisce ai pm dell’Antimafia di Napoli l’intreccio tra camorra, politica, tecnici e imprenditoria negli anni del boom edilizio Lucariello svela un’altra peculiarità di Iovinella: “Attraverso Michele Aletta, mio cognato Mundo Salvatore (alias “Il Mister”, referente dei Casalesi a Succivo, ndr) in alcune occasioni mi diceva che il geometra Iovinella chiedeva somme di danaro che gli sono state dai singoli imprenditori…”. Che bella schifezza ci sarebbe da dire se le dichiarazioni fossero confermate. Ripetiamo, Lucariello è stato ritenuto attendibile dai giudici nel giudizio di primo grado che si è concluso con la pesante condanna di Brancaccio. Del resto nella costruzione di “Orta 2” avevano le mani in pasta tutti i componenti del “partito dei tecnici”. Partito guidato dai geometri Nicola Arena e Nicola Iovinella, appunto. Nei prossimi articoli vi ragguaglierò dettagliatamente su chi (Arena) al Comune rilasciava i permessi edilizi, poi annullati perché illegittimi, e chi (Iovinella) concedeva le Dia, le denunce di inizio attività dei lavori, durante il sacco della città nel triennio 2005-2007.

Un esempio su tutti riguarda il Parco Oliteama, sorto nella zona Laghetto, area destinata agli insediamenti produttivi. Siamo nel 2006. Sindaco Salvatore Del Prete “Monsignore”. In via Fausto Coppi vengono costruite 40 villette e una quarantina di appartamenti. Il firmatario del progetto è il geometra Elpidio Pennacchio, tecnico di fiducia di Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”, all’epoca dei fatti assessore ai Lavori pubblici. Gli immobiliaristi sono il trio Setola-Diana-Ciccarelli. La licenzia edilizia fu concessa da Iovinella un “Saluto, un sorriso”. A quanto pare due colletti bianchi si divisero una torta dal valore di 300mila euro. Addirittura un amministratore comunale dell’epoca, cagnolino di compagnia di Brancaccio, avrebbe fornito ampie garanzie al trio Setola-Diana-Ciccarelli sulla buona riuscita dell’operazione. Questo era il “Sistema Brancaccio”. E Iovinella ne faceva parte a pieno titolo. Non a caso il geometra è stato fermato e trovato dalle forze dell’ordine con l’ex sindaco ortese al valico con la Svizzera, dove Brancaccio aveva un conto cifrato presso una banca di Lugano per depositare le mega tangenti dell’imprenditore della camorra Sergio Orsi. Durante un altro controllo gli investigatori scovarono Iovinella anche con l’allora titolare di fatto della “Gmc”. Per non farsi mancare nulla l’attuale portavoce di Campania Libera (ancora per poco) fu trovato dai carabinieri in compagnia dei Verde, alias Negus, di Sant’Antimo noti alla magistratura come i capi di uno dei clan più sanguinari dell’area tra Napoli Nord e l’agro aversano.

Chiudiamo come abbiamo aperto con De André: “C’è chi l’amore lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, bocca di rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione”. Ad Orta di Atella c’è chi il colluso e il tangentista lo fa per mestiere.

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui