SANTA MARIA CAPUA VETERE – A giudicare dal nome della ricevitoria verrebbe da pensare che non si tratti di un attentato di tipo camorristico bensì del folle gesto dettato dalla rabbia di qualche piromane appassionato di calcio che, per la crescente “onda d’urto” creata dalla recente inchiesta su giocatori e tecnici di serie A, ha voluto vendicarsi a modo suo.


Ma sul “movente” del raid incendiario che ha colpito la notte scorsa l’agenzia denominata “Calcio Scommesse”, ubicata in Viale Consiglio d’Europa, le ipotesi si sprecano. Non si può infatti escludere a priori che dietro l’incendio della saracinesca, appiccato con del liquido infiammabile, presumibilmente benzina, possa esserci la mano del racket delle estorsioni. Come, del resto, non è escluso che la concorrenza spietata che esiste tra le varie agenzie su tutto il territorio provinciale e in particolare a Santa Maria Capua Vetere abbia “prodotto” questo deplorevole episodio. Titolare della ricevitoria è una donna, Immacolata Froclich, trentaquatrenne, che agli inquirenti avrebbe negato di aver mai avuto problemi, tanto meno richieste di pizzo. Resta quindi un autentico giallo cosa abbia spinto gli incendiari ad entrare in azione contro la serranda del suo negozio. È possibile anche che i malviventi volessero provocare danni ancora più ingenti, speravano forse che le fiamme si propagassero all’interno dell’esercizio, ma per fortuna si sono limitate ad annerire la saracinesca. L’attività investigativa è affidata alla polizia e in particolare agli agenti del locale commissariato, di cui è dirigente il vicequestore Arturo Compagnone. Accanto al negozio gli uomini della Scientifica, intervenuti con i colleghi della Volante, hanno rinvenuto una bottiglia di plastica contenente ancora i residui dell’accelerante. Segno equivocabile del dolo. Ora le indagini sono finalizzate a dare la giusta chiave di lettura ad un episodio inquietante, anche perché, qualora il rogo fosse “deflagrato” in tutta la sua potenza ,avrebbe messo a repentaglio la sicurezza dei residenti. Si cercano possibili testimoni, magari qualcuno che in quel momento era di passaggio, ma certo è impresa ardua trovarli. Infatti si suppone che l’incendio sia stato appiccato intorno alle 2, un orario notturno che non favorisce di sicuro un controllo totale del territorio da parte delle forze dell’ordine. Certo la vicenda del calcio scommesse in Italia ha mietuto molte vittime, ma ha anche disaffezionato diverse persone a quello che è sempre stato lo sport più amato dagli italiani. Non bisogna però dimenticare che anche a Santa Maria Capua Vetere ci sono consorterie mafiose capaci di mettere in difficoltà coloro che si ribellano, in particolare i commerciati. Ma questa è solo un’ipotesi che al momento non è suffragata da prove sufficienti; ecco perché, al momento, si indaga a 360 gradi. Verrebbe da farsi una domanda: i lettori vogliono scommettere… che nel giro di pochi giorni verranno acciuffati i responsabili? È possibile, la squadra di polizia giudiziaria del commissariato si è sempre dimostrata all’altezza. E allora che dire: le scommesse sono aperte…

 

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