Non è per nulla andata giù ad Angelo Brancaccio la testimonianza di Lorenzo Diana nel corso del processo a carico di Nicola Cosentino. Durante l’udienza dello scorso 28 gennaio, l’ex parlamentare ha ricostruito la vicenda relativa alla “Gmc”, società operante nel settore rifiuti, e ha fatto riferimento ai rapporti tra il sindaco di Orta di Atella e Sergio Orsi.

Ma il primo cittadino smentisce le dichiarazioni di Diana tramite una dettagliata missiva indirizzata dal suo legale Mario Griffo a Cafiero De Raho, coordinatore della Dda di Napoli, e al presidente del Tribunale di Sana Maria C.V. Guglielmi. Ecco la versione fornita da Brancaccio ai ai magistrati.

“Appare quantomai doveroso, per amore di Verità e Giustizia, effettuare precisazioni rispetto alle mendacità profferite dal soggetto in questione (Lorenzo Diana, ndr). Ebbene, è falsa la circostanza secondo la quale il sottoscritto avrebbe interceduto in favore dei fratelli Orsi in riferimento alla “gara” di Gricignano di Aversa”.

Brancaccio spiega il perché: “Tutto comincia con la acquisizione di quote della GMC operata dal Comune di San Cipriano di Aversa — acquisizione da Soggetti pubblici, cioè altri enti titolari delle stesse, come ben noto alle SS.VV. —. All’epoca, anno 2005, il Diana, capo dell’opposizione consiliare presso il detto Comune, si lamentava — confidenzialmente — con il sottoscritto del fatto che non era stato neppure interpellato al riguardo. Tale rimostranze venivano esplicitate al sottoscritto poiché, all’epoca dei fatti, si ribadisce 2005, il Diana era a conoscenza del fatto che il Comune di Orta di Atella, già alla fine dell’anno 2004, aveva acquisito quote societarie della GMC dal Comune di Gricignano”.

Di fronte alle lamentele di Diana, così come riferisce Brancaccio, lui decide di invitarlo a un incontro “chiarificatore”. Fu così che in occasione di un evento politico organizzato dal sottoscritto presso il ristorante Carlie’s Angels di Lusciano (CE) (il sottoscritto all’epoca era in corsa per la regione) il Diana Lorenzo − fervente sostenitore dello scrivente — entra in contatto con Sergio Orsi, presente all’iniziativa, ed “invitato” — anche — per agevolare il “confronto” con il Diana Lorenzo. Nella specie, il sottoscritto aveva modo di constatare che il rapporto tra l’Orsi ed il Diana era alquanto confidenziale (e cordiale), indice di pregressi rapporti di conoscenza. Presenti all’incontro — e testimoni della circostanza — c’erano tantissime persone di cui il sottoscritto potrà riferire i nomi all’AG competente. Così, il sottoscritto, dopo aver avuto contezza dell’incontro del Sergio Orsi con il Diana notò che gli stessi si appartavano per parlare in maniera più riservata. Consta al sottoscritto, comunque, – scrive Brancaccio ai magistrati – che i soggetti in questione si siano incontrati, da soli, anche in altre circostanze ed anche nel corso ulteriori svariati eventi elettorali. All’epoca dei fatti gli Orsi erano conosciuti come imprenditori nel settore dei rifiuti ed il sottoscritto li conosceva come tali, avendo avuto raccomandazioni circa la loro irreprensibilità da parte di soggetti di elevata credibilità, di cui potrò riferire i nomi all’AG competente”.

Nella ricostruzione degli eventi il primo cittadino ortese fa notare le “palesi inverosimiglianze” delle dichiarazioni rilasciare da Lorenzo Diana nel corso della testimonianza. “Si tiene a precisare come la acquisizione delle quote della GMC da parte del Comune di San Cipriano d’Aversa, come accennato, risalga all’anno 2005; già nel 2002, tuttavia, si era celebrata la relativa gara presso il Comune di Gricignano di Aversa, mentre ad Orta, la acquisizione delle quote avviene alla fine dell’anno 2004. La cronologia degli eventi è importante poiché la dice lunga sulle inverosimiglianze rappresentate dal Diana. In particolare, non può corrispondere al vero – fa osserva il sindaco – a circostanza secondo la quale vi sarebbe stata una intercessione per la “gara” di Gricignano, poiché la stessa si era già celebrata nel 2002”.

Brancaccio mette con le “spalle al muro” l’ex parlamentare anche in riferimento alla sue dichiarazioni sull’abbandono del suo partito (all’epoca dei fatti Diana era un esponente dei Ds). “Non corrisponde, altresì, al vero il fatto che nel 2005 il Diana si sarebbe allontanato dal partito di afferenza; all’epoca, lo stesso − ancora parlamentare in carica − fece campagna elettorale per il sottoscritto in corsa per le elezioni regionali e per il candidato presidente alla Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, presenziando ad innumerevoli iniziative politiche, come potranno testimoniare tantissime persone di cui il sottoscritto si riserva di fornire i nomi all’AG. Illuminanti, sul punto, i resoconti giornalistici dell’epoca ed, in particolare, il reportage de “il Mattino” del 5 o 6 aprile 2005″.

Secondo il sindaco di Orta di Atella le vere ragioni dell’addio di Diana ai Ds sarebbero legate a questioni di “poltrone”. “I rapporti del Diana con il sottoscritto – afferma Brancaccio – si sono incrinati soltanto in occasione della composizione della giunta provinciale De Franciscis, fine maggio 2005, allorché il sottoscritto contribuì alla nomina dell’assessore in quota DS, sig. Antonio Reccia, non caldeggiando la candidatura dello stesso Diana. Tutti i soggetti politici coinvolti nella vicenda potranno riferire sul punto”.

Brancaccio infine offre la “piena disponibilità a fornire all’autorità giudiziaria tutte le informazioni al fine di ristabilire la esatta sequenza dei fatti e delle vicende in oggetto”.

Mario De Michele

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