Abbiamo appreso, navigando sul web, di un comunicato stampa (che non abbiamo ricevuto per un mero errore tecnico, come ci hanno spiegato i firmatari) diramato dai quattro consiglieri comunali Pd di Caserta, Enrico Tresca, Carlo Marino, Franco De Michele e Rino Zullo,

i quali contestano la decisione dei consiglieri regionali del loro partito, Lucia Esposito e Nicola Caputo, di partecipare alla conferenza stampa, indetta per stamane mercoledì 30 maggio, dal presidente del parlamentino regionale Paolo Romano per fare il punto sulla sanità casertana.

Ecco il testo della nota: «Viste le condizioni sembra incredibile che si convochino conferenze stampa e non si proceda ad atti politico-amministrativi di riforma della situazione sanitaria di Caserta. Allora viene il dubbio – sostengono Enrico Tresca, Carlo Marino, Franco De Michele e Rino Zullo – che dietro questa pomposa e rumorosa levata di scudi si celino necessità molto più prosaiche, legate alla gestione del consenso attraverso il vecchio metodo redistributivo di incarichi e funzioni. Chiunque si sieda ad un tavolo deve piuttosto riposizionare il ragionamento sulle tante emergenze della sanità, ben sapendo che non sono solo i manager che gestiscono, ma soprattutto le maggioranze che governano a determinare le carenze e le insufficienze attuali. Occorre cioè rivendicare un deciso cambio di rotta delle politiche regionali di gestione delle risorse e degli investimenti sulla sanità. Certo è che la discussione deve essere ampia e approfondita e non si può risolvere con semplici cambiamenti di management: il sistema sanitario è al collasso in Provincia di Caserta per precise scelte di riduzione indiscriminata dei posti letto operate nel Piano Ospedaliero regionale, per la riduzione dei servizi territoriali, per il mancato investimento in tecnologie, per la fuga del personale e la precarizzazione dei servizi, anche quelli di emergenza. Pertanto – concludono Enrico Tresca, Carlo Marino, Franco De Michele e Rino Zullo – non riteniamo utili incontri bipartisan sulla sanità nei quali si discuta esclusivamente di assetti dirigenziali, di incarichi o di bilanci».

Insomma, è impietoso il giudizio sulla volontà di Caputo e Esposito di sedersi attorno a un tavolo per ragionare sulla sanità di Terra di Lavoro. Ma la presa di posizione del gruppo consiliare del Pd casertano ci lascia quanto meno perplessi.

Premessa: il lavoro politico-amministrativo del capogruppo De Michele, di Tresca, di Marino e Zullo, è sicuramente encomiabile. La loro incessante attività, in seno all’assise comunale, è finora servita a mettere in evidenza alcune contraddizioni all’interno della maggioranza di centrodestra e soprattutto a sollevare una serie di problematiche di interesse collettivo. Insomma, il gruppo consiliare Pd sta svolgendo appieno e in modo impeccabile il ruolo, che compete a una vera e credibile forza di opposizione, di controllo sull’azione della giunta Del Gaudio.

Detto questo però dobbiamo rilevare l’evidente debolezza politica delle critiche rivolte a Caputo e Esposito. Innanzitutto alla conferenza stampa indetta da Romano prenderanno parte tutti i consiglieri regionali casertani, di maggioranza e opposizione, e non solo quelli del Pd. In secondo luogo, appare una forzatura l’accusa di consociativismo finalizzato alla spartizione di eventuali incarichi. L’apertura di una discussione, quanto mai necessaria e peraltro tardiva, sul pessimo stato in cui versa la sanità di Terra di Lavoro dovrebbe far saltare di gioia non solo tutti gli esponenti del Pd, ma soprattutto i cittadini casertani da mesi in balìa di un sistema sanitario che in nome del risanamento sta smantellano i principi elementari del diritto alla salute (pubblica).

Per non parlare dell’aspetto strettamente politico. L’iniziativa di Romano non è altro che l’ammissione del fallimento del centrodestra nella gestione della sanità di Terra di Lavoro, per cui sottrarsi a un confronto su questa tematica sarebbe anche un grave errore politico, oltre che la dimostrazione di una deprecabile mancanza di senso di responsabilità nei confronti dei cittadini.

E ancora. De Michele, Tresca, Marino e Zullo scrivono, testuali parole, “il sistema sanitario è al collasso in Provincia di Caserta per precise scelte di riduzione indiscriminata dei posti letto operate nel Piano Ospedaliero regionale, per la riduzione dei servizi territoriali, per il mancato investimento in tecnologie, per la fuga del personale e la precarizzazione dei servizi, anche quelli di emergenza”.

E quale migliore occasione, di un tavolo regionale, per porre al centro dell’agenda politica queste palesi carenze?! Certo, se l’intento di Romano e dei partecipanti alla conferenza stampa dovesse essere quello di discutere di eventuali spartizioni, “più eque”, di  incarichi e prebende, allora il gruppo Pd di Caserta avrebbe non una ma mille ragioni per bollare come perniciosa questa iniziativa. E noi saremo i primi a denunciare il tentativo di “inciucio”, come già fatto con un nostro editoriale.

Ma almeno per ora ci sembra solo un processo alle intenzioni che non poggia su nessun dato di fatto.

Mario De Michele

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