CASERTA – Nel Pd i nodi vengono al pettine. Un assaggio della resa dei conti nel partito, che culminerà nel congresso provinciale, si è avuto ieri sera nel corso dell’esecutivo, convocato da Ludovico Feole. Oltre al segretario facente funzioni, attorno al tavolo c’erano Giovanni Cusano, Arcangelo Correra, Dionigi Magliulo, Enzo Cappello, Luigi Munno, Rosa Castrillo e Rosida Baia.

Tre i punti all’ordine del giorno: tesseramento, analisi del voto, gestione futura del partito. Passiamo in rassegna le tre questioni tutte politicamente “sensibili”. Sul tesseramento Feole ha proposto di chiedere ai vertici nazionali un’ulteriore proroga. La stagione delle iscrizioni, infatti, si sarebbe già dovuta chiudere, ma nel corso delle parlamentarie fu sospesa, anzi bloccata, per gli strascichi polemici (usiamo un eufemismo) tra le correnti e le dimissioni da segretario di Dario Abbate.

Dopo il voto, il tesseramento doveva essere chiuso, ma nel Pd casertano le acque sono ancora agitatissime. Da qui la richiesta di Feole di proporre a Roma un’altra proroga. Fortemente a favore del segretario facente funzione si sono espressi Correra, Cusano e Magliulo (caputiani doc). Mentre gli altri, Baia, Castrillo, Munno e Cappello, non sono apparsi entusiasti, anche se non alzato le barricate. In queste ore, quindi, sarà formulata la richiesta di proroga ai vertici nazionali del partito.

È chiaro come la luce del sole che la partita del tesseramento si gioca su un campo prettamente politico. È tutt’altro che una questione organizzativa, né tantomeno un problema di tempistica. Sulla scorta delle iscrizioni al partito si decideranno le future sorti dei Democratici casertani. Per dirla in soldoni, in base alle tessere si disegnerà il futuro volto del Pd e si sceglierà il nuovo gruppo dirigente.

Per quanto riguarda l’analisi del voto, l’esecutivo ha deciso di convocare la direzione provinciale per il prossimo 11 marzo. E dall’aria che tira in quella sede ci sarà la prima battaglia precongressuale. Il terzo punto trattato durante l’esecutivo provinciale di ieri è quello più controverso. E politicamente “sensibile”: chi deve traghettare il partito al congresso? Netta la posizione dei caputiani: questa fase va gestita dall’esecutivo. Gelidi, su questo punto, Baia, Castrillo, Munno e Cappello, che hanno risposto con un secco: “non se ne parla nemmeno”.

Del resto, se il tesseramento è un tassello fondamentale per comporre il mosaico del “nuovo” Pd casertano, altrettanto importante, forse ancor di più, è stabilire come e chi dovrà gestire la fase di transizione. Al momento un accordo è impossibile. Feole ha incassato la “legittimità” politica solo dell’area Caputo, alla quale si è aggiunta anche l’area Marino. I seguaci di Graziano, di contro, ritengono esaurito il mandato del facente funzione, in quanto con le dimissioni di Abbate sarebbe decaduto l’intero esecutivo. Stessa posizione quella dei bersaniani vicini all’ex segretario provinciale.

Come sarà sbrogliata la matassa? Ne vedremo delle belle.

Mario De Michele

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