di Ginorossi
Ho ascoltato la prima volta quest’album in un localino molto originale, Les Barbares, situato nella piazzetta prospiciente al suggestivo porticciolo di Fiskardo (Cefalonia) nell’estate ’93, mentre sorseggiavo un bicchiere di “ouzo”.
All’improvviso si diffonde nel locale una musica che attira subito la mia attenzione. Riconosco subito la voce inconfondibile di B.B. King, noto però che esegue ogni canzone con un partner diverso. Qualcuna la conosco, qualche altra no.Ormai la mia attenzione è attratta solo alla musica . Una musica con un feeling da favola!
Dopo cinque sei canzoni non ce la faccio più, chiamo il proprietario del locale e gli chiedo il titolo dell’album. Mi fa cenno di seguirlo al banco, prende la custodia del cd e me la passa. Titolo: Blues Summit. B.B. King che duetta con altri undici artisti. Leggo i nomi degli artisti…e da quel momento non vedo l’ora di tornare in Italia per poterlo acquistare. Il disco è registrato negli studi di Memphis e Berkley tra febbraio e marzo del ’93. Blues Summit è una serie di duetti eseguiti con il “gotha” del blues: Robert Cray, Buddy Guy, John Lee Hooker, Etta James solo per citare i più conosciuti.
Questo di mr. King oltre ad essere uno dei primi dischi di duetti – in seguito è diventata una moda – è probabilmente uno dei suoi migliori album, dove si passa dal blues classico, al R&B e funky. B.B. King gioca costantemente con i suoi ospiti e riesce a tirar fuori il meglio da ciascuno di essi. L’album inizia appunto con l’energica “Playn’ With My Friends” (con Robert Cray) che riassume un po’ lo spirito dell’album. Continua con “Since I Met You Baby” (Katie Webster) e “I Pity The Fool” dove Buddy Guy e King danno vita a un blues molto ritmato sostenuto da una bella base di fiati, dove si alternano gli assoli di voci e chitarra dei due artisti. “Little By Little” in duetto con Lowell Fulson, altra icona del blues, scorre via in modo piacevole. La quarta traccia in duetto con John Lee Hooker, l’ultimo grande bluesman proveniente dal profondo sud, è forse il punto più alto ed emozionante dell’album. “You Shook Me” è stato uno dei più grandi successi di Hooker. Un blues costruito intorno ad un solo accordo come nel suo stile “boogie” sulle classiche dodici battute che si ripetono ossessivamente in maniera incalzante, con una ritmica libera che è divenuta la sua caratteristica.
La potente voce di King s’integra perfettamente con lo stile di canto un po’ disconnesso dalle battute “quasi parlato” di John Lee. Le chitarre disegnano dei fraseggi continui, tesi a rimarcare il fraseggio vocale, come dei veri e propri ricami. La canzone dura cinque minuti, ma alla fine appare perfino breve, potrebbe infatti, continuare per non so quanto tempo senza creare noia o fatica di ascolto. La segui accompagnandone il ritmo con il corpo in modo ipnotico. Il gioco con gli amici continua con Koko Taylor, Ruth Brown, Irma Thomas ed Etta James, il meglio del blues al femminile, con le quali esegue “Something You Got” (un grande successo R&B degli anni ’70), “You’re The Boss”, “We’re Gonna Make It” e “There’s Something On Your Mind”.
Da queste performance traspare un buonumore misto a tenerezza. Altri grandi duetti sono quelli realizzati con Albert Collins e Joe Luis Walker, con i quali il grande bluesman ripropone due classici del blues: “Call It Stormy Monday” e “Everybody’s had The Blues”. Nella prima lo stile chitarristico tagliente e nervoso fatti di attacchi improvvisi di Collins soprannominato “The Ice man”, appunto per la sua tecnica di suonare le note alte della Fender Telecaster senza plettro, si sposa con quello caldo di King in modo efficacissimo, il tutto accoppiato a una interpretazione vocale degna di nota dove Collins dà vita a un assolo chitarra/voce all’unisono bellissimo; nel secondo assistiamo alla versione in stile leggermente funky molto efficace di un suo grande successo. Purtroppo Albert Collins ci ha lasciato prematuramente nel novembre dello stesso anno.
Discorso a parte merita il medley “I Gotta Move Out Of this Neighboorhood/Nobody Loves Me But My Mother” che B.B.King interpreta accompagnato dalla sua sola orchestra supportato dai mitici Menphis Horn ai fiati. Due pezzi della durata di ben nove minuti, da godere in silenzio; cantati dalla voce poderosa di King e con l’esecuzione di assoli precisi, struggenti e di quei “vibrati” della sua mano sinistra, di cui è il vero maestro, eseguiti con l’inseparabile “Lucille” (il nome della sua chitarra, una Gibson ES 355 Custom senza fori di risonanza), proprio da “Re”. Dopo di questo B.B. King ha registrato altri album in duetto con vari artisti del calibro di Eric Clapton, Joe Coker, U2, Van Morrison, David Gilmur, Tracy Chapman, Willie Nelson, Rolling Stones, , Elton John, Mark Knopfler. Mr. Riley B. King (è questo il suo vero nome) ha oggi settantasei anni e continua a diffondere per il mondo “il blues”in compagnia della sua “Lucille”, con una media di 250 concerti all’anno e quel che più conta con una passione ed un entusiasmo instancabile.
In una intervista di qualche anno fa, a un giornalista che gli chiedeva se non fosse un po’ vecchio per continuare a girare il mondo ancora come un ragazzo, lui ha risposto: “Muddy Waters, John Lee Hooker e Ray Charles sono morti, se mi fermo anche io, come faranno i giovani a conoscere il blues?”. BLUES SUMMIT nel 1994 ha vinto il Grammy Award come migliore “Album Blues”. Penso che quest’album non possa mancare nella discoteca di chi è appassionato di blues ed è un disco ideale, ancora oggi, per chi volesse accostarsi a questo favoloso genere musicale.
La gente continua a domandarmi dove nacque il blues. Tutto quello che posso dire è che, quando io ero ragazzino, nelle campagne, cantavamo sempre. In realtà non cantavamo, gridavamo, però inventavamo le nostre canzoni raccontando le cose che ci stavano succedendo in quel momento. Credo che fu allora quando nacque il blues. Son House, 1965
Artista – B.B.King
Album – Blues Summit
Genere – Blues
Pubblicato – giugno 1993
Etichetta – MCA
Tracklist:
1-Playn’ With My Friends
2- Since I Met You Baby
3- I Pity The Fool
4- You Shook Me
5- Something You Got
6- There’s Something On Your Mind
7- Little By Little
8- Call It Stormy Monday
9- You’re The Boss
10- We’re Gonna Make It
11- I Gotta Move Out Of this Neighboorhood/Nobody Loves Me But My Mother
12- Everybody’s had The Blues