CASERTA – Il destino dei Campetti Nike, che l’amministrazione comunale vuole di fatto chiudere trasformando lo storico playground del capoluogo in una struttura che sarà gestita e riqualificata dalla Juvecaserta, sta appassionando decine di cestisti che in quello spazio sono cresciuti, hanno socializzato e vissuto. Su facebook è nata una pagina in difesa dello spazio e oggi arriva la presa di posizione dell’Uisp che chiede all’amministrazione comunale di ricedere la decisione.
Ecco il testo della nota stampa dell’Uisp:
Premesso che:
– la presenza di nuovi impianti sportivi in generale e in particolare dedicati alla pallacanestro non è mai sufficiente, soprattutto nella città di Caserta in cui la pratica di questo sport si è fortemente radicata, tramandandosi da una generazione all’altra;
– alla Società Juve Caserta – Proprietà, Presidente, Dirigenti, Tecnici, Atleti e Personale tutto – vanno la gratitudine e l’incondizionato sostegno della intera comunità civica per il solo fatto di rappresentare una delle pochissime residue “eccellenze” del Capoluogo e della Provincia;
– la realizzazione di un nuovo impianto sportivo – in se stessa positiva – si risolve in un danno per la collettività ove, come nel caso, diminuisca o annulli la fruibilità sociale di un bene comune;
– il progetto approvato potrebbe più utilmente essere attuato in altra zona della città, come di seguito proposto
tutto ciò premesso, il Comitato Territoriale della UISP di Caserta in relazione alla Deliberazione della Giunta Comunale di Caserta n°123 del 2 Ottobre u.s. non può esimersi dall’esprimere la sua valutazione negativa nel metodo e nel merito del provvedimento adottato – ancorché in prima istanza abbia espresso sul WEB un positivo apprezzamento della medesima, avendo ritenuta dopo una prima lettura che la struttura del sito sarebbe rimasta sostanzialmente inalterata.
Analizzata La deliberazione si ritiene innanzitutto che – quanto al metodo – una decisione a così alto impatto avrebbe necessitato di una consultazione della Cittadinanza – in primis i giovani e le loro famiglie.
Quanto al merito si ritiene che l’attuazione della delibera determinerà un’ulteriore privazione di spazi di libera e gratuita fruizione a danno della suddetta Cittadinanza – oltre ad implicare una deroga alle norme urbanistiche vigenti.
Gli spazi in questione non sono né in disuso (come si legge nella Deliberazione della Giunta), né in stato di abbandono né tantomeno di degrado; al contrario sono quotidianamente frequentati da giovani e meno giovani atleti, amatoriali e non, con picchi di frequentazione durante i fine settimana, durante la bella stagione e in occasione di eventi, come il 3vs3 UISP.
In occasione del 3vs 3 – che negli ultimi anni ha visto la partecipazione di centinaia di atleti provenienti da tutta la regione e oltre – grazie al lavoro dei volontari i campi vengono ripuliti, dotati di anelli e retine nuovi per ogni canestro, allestiti con segreteria, impianti di amplificazione e operatori sanitari con ambulanza per il primo soccorso. In particolare, in occasione dell’edizione 2011 della manifestazione Summerbasket UISP, oltre a tutto quanto sopra, sono stati sostituiti tutti gli anelli vecchi con nuovi di tipo zincato/rinforzato e sono stati riparati e saldati tutti i tralicci danneggiati.
I “campi Nike”, come sono da tutti chiamati, rappresentano non solo un luogo di ritrovo per gli atleti praticanti ma anche un centro di aggregazione sociale libera, spontanea e gratuita in una città che ne è povera.
Ciò di cui necessita un “playground” è una periodica ripavimentazione, una quotidiana pulizia (che un operatore ecologico dotato di ramazza e carrello potrebbe garantire senza difficoltà) e un minimo di ordinaria manutenzione. A riguardo vale la pena di ricordare che l’impegno per la ripavimentazione a spese del Comune fu preso proprio in campagna elettorale dall’attuale Sindaco – allora candidato – intervenendo a conclusione di una kermesse cestistica organizzata dai Centri Minibasket cittadini. Della mancanza di manutenzione la responsabilità non può che essere attribuita per intero all’incuria e alla negligenza di cui hanno dato costantemente prova tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute dalla loro inaugurazione a oggi, inclusa l’attuale.
La lunghissima esperienza da operatori dello sport di strada ci porta ad affermare con sicurezza che la riduzione dei playground dagli attuali cinque a due solamente (più uno spazio pari meno di una metà campo) di per se stessa ridurrebbe più che proporzionalmente l’affluenza degli sportivi in quanto la prospettiva di lunghe file per giocare allontanerebbe in partenza molta utenza.
Inoltre azzererebbe la possibilità di fruizione da parte degli appassionati/e del volley che – per tacito, civile e consolidato accordo – occupano uno dei due campi prospicienti la via G.M. Bosco: l’altro, com’è noto a chi li frequenta, è occupato prevalentemente dai praticanti il calcetto.
In definitiva gli spazi dedicati al “basket libero” risulterebbero ridotti dell’80% e oltre.
A proposito della zona nella quale è prevista la nuova struttura si tratta di una delle arterie più trafficate e congestionate del centro città che andrebbe ad essere ulteriormente intasata dall’affluenza in automobile dei congiunti dei mini-cestisti mentre attualmente i giovani frequentatori raggiunge autonomamente i campi a piedi o al massimo con cicli e motocicli.
I campi, così come sono, rappresentano un esempio di spazio autogestito, non mercificato, aperto, libero e solidale dove persone accomunate dalla passione per la pratica non agonistica dello sport e loro conoscenti, ragazze e ragazzi “di ogni età”, vengono a condividere momenti di tempo libero.
In tutto il mondo il playground si identifica con lo sport pubblico e popolare e non è mai stato concepito né come un giardino di rose , né come un club privato.
Verrebbe infine ulteriormente menomata la già disastrata memoria storica della città in quanto i campi di via G.M. Bosco vennero realizzati a suo tempo grazie all’intervento di Nando Gentile e dell’azienda di cui all’epoca era testimonial (donde il nome di “campi Nike”). Nandokan vi trasferì il suo “camp” estivo consegnando poi alla città uno spazio attrezzato per tutto l’anno e sicuramente riteneva che dotare la città di uno spazio che consentisse ai tanti giovani appassionati di poter giocare, imparare e migliorare le proprie abilità cestistiche, avrebbe contribuito a mantenere alta la tradizione della “Scuola Casertana” (chiedere ai vari atleti usciti dal nostro storico vivaio – in primis proprio Gentile ed Enzino Esposito – dove hanno affinato i loro fondamentali…). Negli USA – dove i playground sono nati – ed in particolare a New York ,si dice che “puoi giocare in NBA ma se non sei “battezzato” sul campo del Rucker (Harlem), non sei un vero giocatore”…
Nell’ottica di fornire un apporto costruttivo proponiamo che si valuti la possibilità di realizzare il progetto proposto – in se stesso apprezzabile – cambiandone la location, ad esempio utilizzando superfici e/o strutture alternative già esistenti in altre aree della città, molte delle quali realmente degradate ed in completo stato di abbandono.
Si citano a titolo di esempio:
– la zona 167 (più di mille famiglie residenti),
– il Rione Vanvitelli (ex campo di calcio comunale),
– la zona Iperion (dove già esistono due campi scoperti sia pure non contigui e un ampio parcheggio inutilizzato ),
– la zona di piazza Vetrano in Falciano (dove già esiste un campo scoperto e dove si potrebbe utilizzare un’ampia superficie incolta – e ricettacolo di rifiuti – prospiciente la linea ferroviaria e di superficie almeno quattro volte maggiore di quella degli attuali campi Nike),
– la tensostruttura di Tuoro.
Per tutto quanto sopra la UISP di Caserta esprime la sua valutazione negativa sulla Deliberazione della Giunta Comunale di Caserta n°123 del 2 Ottobre u.s. auspicando che si apra una consultazione della cittadinanza che conduca ad una soluzione più equilibrata e confacente al pubblico interesse.