Ad alzare le braccia sul traguardo nella settima edizione della Gran Fondo del Volturno, organizzata dall’associazione “Centoeventi” in collaborazione con i quotidiani Cronache di Napoli e Cronache di Caserta è stato Davide Aufiero. Il portacolori della Domar si è dimostrato il più forte, con una condotta di gara ineccepibile e culminata, anche, con un gentile omaggio da parte di Michele Iannucci che, pur presentandosi sul traguardo insieme ad Aufiero, ha deciso di lasciare la vittoria al compagno di fuga, accontentandosi della piazza d’onore. Per Aufiero, militare della Brigata ‘Garibaldi’ di Caserta è il primo successo dell’anno. Aufiero si è imposto in 2 ore, 54 minuti e 48 secondi. Sul gradino più basso sale Gerardo Anzalone della Macchina d’Oro, che ha primeggiato nella volata tra gli inseguitori e che comprendeva pure Giuseppe Di Micco (Rummo-Barra-Di Micco-Iannicelli), Gennaro Amato (Macchina d’Oro), Luigi Di Guida (D’Aniello Bike) e Antonio Valletta (Rummo-Barra-Di Micco-Iannicelli), vincitore due anni fa e terzo l’anno scorso. La gara è stata un susseguirsi di emozioni. Le squadre migliori, in primis la Rummo, hanno scandito l’andatura a ritmi altissimi, evitando così che atleti di altre squadre potessero andare in fuga. Questo ha anche portato il gruppone ad allungarsi, con parecchi atleti a perdere contatto con il grosso del plotone. Allo scollinamento del Gran Premio della Montagna, in prossimità di Letino, è Antonio Giannetti (Autotrasporti Convertini). A questo punto cominciano le scaramucce tra i ciclisti e sullo strappetto di Miralago sono Aufiero e Ianniello a prendere tutti di sorpresa e tentare l’allungo. Si stacca Giannetti. Comincia la discesa e i due battistrada cercando di fare velocità. Dietro sono in cinque a cercare di ricucire lo strappo ma non c’è intesa, anche per via di frizioni tra le squadre della Rummo-Barra-Di Micco-Iannicelli e della Macchina d’Oro. Ne approfittano i due battistrada per aumentare il proprio vantaggio in discesa e presentarsi insieme sul traguardo. Non c’è volata perché Ianniello, più lento e legato da una profonda amicizia con Aufiero, esulta per il secondo posto e taglia il traguardo a braccia alzate alle spalle di un Autiero incontenibile per il primo successo dell’anno


 

 

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