Nel giorno di Maria Sole Ferrieri Caputi, prima donna ad arbitrare una gara di Serie A, il Sassuolo passeggia sui resti della Salernitana combattiva e impenetrabile che fu. E che non è da quattro partite, visti gli 11 gol subiti. Alla faccia degli assenti, per il Sassuolo una classifica migliore dell’anno scorso dopo una vittoria “comodissima”, che agevola anche il compito dell’arbitro: non è stata una partita complicata, ma l’ha diretta con lucidità e serenità, interpretando bene tutto (a parte un giallo non dato ad Erlic), compreso il fallo di Maggiore su Ceide, per il rigore del 2-0 del Sassuolo. Solo una sorpresa da Dionisi, che ritrova Erlic al centro della difesa, risolve il ballottaggio Thorstved-Henrique a favore del primo e davanti, assieme a Laurienté e Pinamonti, schiera Ceide e non Kyriakopoulos come nell’ultima gara prima della sosta. Anche Nicola viaggia nel segno della continuità, a parte il ritorno di Lovato nella linea a tre difensiva: in assenza di Bohinen c’è ancora Maggiore a fare il play e davanti fiducia alla coppia Piatek-Dia. Al Sassuolo bastano 12’ per smascherare una Salernitana a cui manca la feroce aggressività dei bei tempi. La fotografia è Bronn, che su una ripartenza avviata da Frattesi e rifinita da Thorstvedt per l’incursione di Laurienté, lascia troppi metri di libertà al francese, bravissimo a “puntare” il palo più lontano. La squadra di Nicola potrebbe crollare già 5’ dopo, quando Thorstvedt può guardare in faccia Sepe, ma invece del tiro sceglie la sterzata sul sinistro, consentendo al portiere una respinta-miracolo.

Segnali di vera Salernitana solo al 25’, quando Maggiore mette Dia davanti a Consigli, bravissimo a respingere. Ma prima di costruirsi un’altra chance da gol (34’, Dia riceve da Mazzocchi ma mira fuori un comodo tiro centrale), i granata rischiano ancora per una fuga a velocità pazzesca di Laurienté, che però davanti a Sepe inciampa senza tirare, né servire il ben piazzato Pinamonti. Il quale poi ha la chance per segnare, e non la spreca, al 37’, quando sull’altra fascia Ceide, al primo lampo della sua partita, va via in dribbling fino alla linea di fondo, dove interviene Maggiore, colpendo prima il pallone con il piede e poi con l’anca il norvegese. Ferrieri Caputi non ha dubbi e indica il dischetto e il successivo consulto con il Var non comporta variazioni della decisione, non essendoci errore tecnico su cui intervenire: il centravanti del Sassuolo angola molto il tiro e segna il 2-0, anche se Sepe intuisce la traiettoria. Se possibile, nella ripresa la Salernitana è ancora più deludente, nonostante Nicola cambi tre sistemi di gioco: squadra slegata, poco reattiva, con un solo tentativo – e neanche così pericoloso – per andare in gol, di Piatek, che di testa mette a lato. Ma nel frattempo il Sassuolo aveva già segnato il terzo gol, con ripartenza ideata – guarda caso – da Lopez, con assist perfetto di Alvarez per Thorstvedt che arriva da dietro. E ne segna altri due, infierendo sugli squilibri granata: prima, al 31’, con un’azione che esalta la sua nuova verticalità, chiusa da Harroui su assist di Laurienté. E poi a un minuto dalla fine, in pieno recupero, quando Sepe respinge alla disperata un tiro di Alvarez solo davanti a lui: respinta che trova Antiste il quale con tutto il tempo e lo spazio firma il 5-0, che mette nei guai Nicola, o a rischio esonero.

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