A conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa coordinata da Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Massimiliano Zito, per il reato di traffico illecito organizzato di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata. Zito è accusato di essere un trafficante seriale di rifiuti di plastica. L’uomo, titolare di due società operanti nel settore dei rifiuti, secondo la Procura, ha esercitato una vera e propria attività di gestione illecita di rifiuti, in assenza della prescritta autorizzazione. Inoltre, l’attività investigativa svolta dai finanzieri ha evidenziato che lo stesso, attraverso tale attività di gestione illecita, ha omesso anche il pagamento del tributo speciale sui rifiuti, l’ecotassa, quantificata per un importo complessivo di € 12.000. Già nell’ottobre 2012, nell’ambito della medesima indagine, che ha poi portato alla denuncia di 60 persone per il reato di cui all’art. 260 D.lgs. 152/2006, era stata sottoposta a sequestro una vasta area nella zona industriale di Gricignano di Aversa (CE), utilizzata come discarica abusiva dal medesimo soggetto, sulla quale erano state rinvenute oltre 200 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, provenienti da imprese del nord Italia con la denuncia di quattro soggetti originari del napoletano. Da ultimo, in data 18.03.2014, i militari del Nucleo, motivati dal sospetto che l’indagato avesse continuato a perpetrare le attività illecite pur non essendo in possesso delle previste autorizzazioni per il recupero e per il riciclaggio di materiale plastico, si erano recati presso la sede operativa di una società beneventana, dove rinvenivano un notevole quantitativo di rifiuti (materiale plastico grezzo, lavorato e semilavorato) depositati all’interno del sito e sull’area circostante. In quell’occasione, pertanto, avevano proceduto al sequestro di un’ulteriore area di circa 10.000 mq sita in San Salvatore Telesino (BN), 1600 quintali di rifiuti (materiale plastico grezzo, lavorato e semilavorato) sulla stessa depositati, nonché di un capannone di circa 2000 mq, contente anch’esso rifiuti plastici, tutti riconducibili ad una società, gestita dal citato indagato, pur non essendo in possesso delle previste autorizzazioni per il recupero e per il riciclaggio di materiale plastico