Il governo Renzi non ha ”colpe sostanziali” sul dato del Pil, ma ”in economia non abbiamo 1.000 giorni a disposizione. Non possiamo permetterci questo lusso”. Il deputato del Pd Stefano Fassina, intervistato da Avvenire, si dice ”preoccupato che Renzi insista troppo sulla politica dei due tempi: prima cambiamo l’Italia, poi l’Europa”, ma quello che serve è ”una manovra espansiva, anche in deficit. Solo se cambiamo l’agenda europea arriva l’estate, o sarà autunno per tutti”. Fassina critica la lettera pubblicata ieri da Renzi sul sito del governo. ”Le riforme strutturali vanno fatte, ma sono condizione necessaria ma non sufficiente per invertire la rotta. Il punto è che, nella loro fase d’avvio, hanno sempre un impatto negativo. Bisogna tenerne conto. Altrimenti anche il 2015 sarà un anno di crescita del deficit e del debito pubblico”. Per Fassina ”si sarebbe dovuta impostare in modo diverso la presidenza italiana della Ue. Invece di chiedere generiche deroghe sulla flessibilità, già al Consiglio Europeo del 30 agosto bisogna porre con forza il tema dell’insostenibilità dell’euro e del debito pubblico in tanti Paesi. La Ue non può crescere sul solo perno del surplus della bilancia commerciale tedesca. Anche perché, con l’inflazione così bassa, il debito salirà sempre di più. Bisogna invertire la rotta: ormai anche la Bundesbank ora chiedere un aumento dei salari del 3%”.

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