BENEVENTO –  “Prendo atto di quanto annunciato dall’assessore Romano in Commissione Ambiente, ma sulla gestione post-operativa delle discariche va riconosciuto al Sannio un danno ben più grave che in altri territori della Campania”. Così la consigliera regionale Giulia Abbate (PD) replica alle affermazioni del rappresentante della giunta Caldoro in audizione presso l’organismo presieduto dal collega Luca Colasanto.

“Romano ha affermato – continua la presidente della Commissione Trasparenza – che spalmando il costo complessivo per gestire discariche ed ecoballe su circa 6 milioni di abitanti, i cittadini sanniti ne avrebbero tratto il vantaggio di una piccola cifra sulle tasse. In attesa di visionare la tabella che la Regione dovrà predisporre entro il 30 settembre, ricordo all’assessore ancora una volta che la Provincia ha già anticipato forti somme per il recupero del percolato. Un atto di responsabilità indispensabile per evitare un disastro derivante dagli ecomostri che il Sannio ha subito. Ribadisco che il calcolo tenga conto di queste spese, che arrivano già dalle tasse dei sanniti. Non sono d’accordo con Romano quando afferma che anche i nostri rifiuti sono finiti in discariche di altre province e che oggi finiscono nel termovalorizzatore di Acerra. È un’argomentazione che non sta in piedi. Prima di tutto perché la sproporzione è enorme: i sanniti sono meno del 5% della popolazione regionale e con la produzione pro capite più bassa. Secondo, perché un territorio a forte vocazione agricola ha subito un danno incalcolabile: ambientale e di immagine. Terzo, perché già lo Stir di Casalduni fu sovradimensionato per arginare l’emergenza, accumulando migliaia di ecoballe lungo il perimetro. Quarto, perché senza Tre Ponti, Toppa Infuocata e contrada Nocecchie il Sannio avrebbe potuto fare altre scelte impiantistiche ed evitare completamente oggi di conferire il residuo ad Acerra. Quinto, perché i Comuni sanniti viaggiano tutti su percentuali altissime di differenziata e di ecoballe ne partono davvero poche verso il termovalorizzatore.

Pertanto, ferma restando la fiducia nella sensibilità dell’assessore Romano, alla giunta Caldoro chiedo di tenere in conto i danni subiti finora e di accelerare sulle bonifiche. Non ci possiamo più permettere attese e pastoie burocratiche. È tempo di agire. Questa macchia del passato va rimossa per favorire lo sviluppo del Sannio, che va verso l’agricoltura di qualità e il turismo”.

 

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