Nessuna delle ipotesi accusatorie contro gli imputati era fondata o credibile al punto che la Cassazione parla di ‘vuoto probatorio’, con una esplicita censura agli estensori delle accuse stesse”. É quanto mette in rilievo la società Romeo Gestioni commentando le motivazioni con le quali la Suprema Corte ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’imprenditore Alfredo Romeo dalle ipotesi accusatorie che hanno dato vita al cosiddetto processo Global Service. Una sentenza – la 40306/14, emessa dalla Sesta Sezione Penale della Suprema Corte – che, rileva la società, ”ha fatto tabula rasa di un impianto accusatorio che ha portato all’ingiusta detenzione preventiva per 79 giorni dell’azionista di maggioranza della Romeo Gestioni, per non parlare del dramma del suicidio dell’assessore della Giunta del sindaco Iervolino, Giorgio Nugnes, e del coinvolgimento, nel teorema accusatorio, di altri assessori del Comune di Napoli, funzionari pubblici e professionisti dipendenti o consulenti del Gruppo Romeo”. Secondo Romeo Gestioni la sentenza ”stabilisce oltre ogni dubbio che ‘qualunque attività economica, anche ove non connotata da finalità illecita, necessariamente si svolge cercando di acquisire vantaggi sulla concorrenza…’. I comportamenti di Alfredo Romeo e dei suoi collaboratori – dunque – ”rientrano nel novero normale, ovvio e giusto delle azioni che un imprenditore deve adottare per difendere e far prosperare la propria impresa. E che a maggior ragione lì dove si fa innovazione – come nel caso di Romeo Gestioni – non c’è possibilità di sanzione alcuna ai comportamenti adottati per creare nuove e più articolate forme di partnership con il pubblico, per erogare servizi avanzati alle collettività urbane e al territorio nel suo complesso”. Non meno nette, afferma Romeo Gestioni, ”sono le prese di posizione della Suprema Corte sulla gravissima carenza di documentazione che giustificasse la legittimità delle intercettazioni telefoniche”. Dice l’avvocato Alfredo Romeo: ”Il documento fa di per sé giustizia di illazioni, di infondate ipotesi accusatorie, di pregiudizi e di incompetenze che hanno procurato danni incommensurabili alle persone e alle aziende. Men che meno entro nel merito di chi ha elaborato e sostenuto questi teoremi. A questo pensano cronaca e storia degli ultimi mesi. Dico solo che per fortuna in questo Paese esistono regole di garanzia oltre ogni giustizialismo, e che ci può essere una giustizia giusta grazie a magistrati che hanno rispetto della legge, del loro ruolo e dei diritti dei cittadini”.