“Io sciopero per il mio contratto”: è lo slogan scelto da tutte le categorie del Pubblico impiego della Cisl per lo sciopero generale. A incrociare le braccia per l’intera giornata saranno i lavoratori aderenti alla Cisl della Scuola, della Sanità, delle Funzioni Centrali, dei Servizi Pubblici – Autonomie Locali, dell’Università, della Ricerca, della Sicurezza e Soccorso e del Terzo Settore. Oltre alla vertenza per il rinnovo del contratto di settore, bloccato da cinque anni, la protesta interessa anche le voci di esuberi legati al piano di riorganizzazione conseguente all’abolizione delle vecchie Province. Il blocco del contratto ricordiamo ha comportato la perdita del potere di acquisto dei salari che in cinque anni ha raggiunto mediamente un abbattimento di 5.000 euro. Nel pubblico impiego assistiamo poi, a fronte del blocco degli stipendi, già tutt’altro che generosi per chi non ha ruolo da dirigente, allo scandalo di troppe ricche consulenze. La CISL FP rivendica la riforma dell’intero sistema della Pubblica Amministrazione e dei relativi servizi ed auspica migliori garanzie per i posti di lavoro e soprattutto le istituzioni più vicine alle imprese e ai cittadini per un rilancio definitivo dell’economia dello sviluppo. “Lo sciopero di oggi -precisa Carmine Lettieri, Segretario Generale provinciale – non è volontà di scontro, ma la determinazione a non rinunciare all’obiettivo di liberare il Paese dall’inefficienza organizzativa, dai tagli, dagli sprechi nella gestione, dalla mancanza di innovazione e di qualità che meritano le lavoratrici ed i lavoratori. Si tratta, cioè, di uno sciopero per la professionalità dei lavoratori che chiedono di avere al fianco i cittadini per una nuova rete di servizi di qualità con giusti costi”. E la Cisl Funzione Pubblica di Caserta ha portato a conoscenza della Prefettura i motivi dello sciopero, garantendo però l’erogazione dei servizi essenziali in particolare nella sanità.