È meglio tirare a campare che tirare le cuoia. Sulla scia del motto andreottiano Raffaele Vitale, il nuovo che avanza, sta facendo di tutto per evitare la resa dei conti nell’assemblea provinciale in programma oggi. E ha proposto ai dissidenti di azzerare la segreteria a patto che la seduta fosse rimandata a tempi migliori (per lui e per l’area Graziano). Di fronte all’ipotesi di un tutti a casa, i ribelli hanno chiesto precise garanzie. Sarà azzerato tutto per poi rimettere tutti al posto di prima quindi facendo finta di niente oppure chi ha sbagliato sarà punito? In altre parole, i rivoltosi hanno chiesto la testa di Marco Villano, considerato il braccio armato di Graziano nella trattativa sull’Asi. Ovviamente la controproposta ha messo spalle al muro Vitale che ora è costretto a scegliere da che parte stare. Vitale a un certo punto è stato tentato di far fuori Villano, ma è stato brutalmente stoppato dall’area Graziano. In verità, anche tra i dissidenti si respira un’aria è pesante. Negli ultimi giorni i rapporti con Lucia Esposito sono diventati tesi per una divergente visione tattico-strategica sul futuro del partito. Intanto il presidente del partito Enzo Cappello ha fatto sapere che non ha alcuna intenzione di rinviare l’assemblea. Andrà avanti fino in fondo. Spetterà ai delegati decidere su un eventuale rinvio. Al netto delle diverse posizioni in campo, appare evidente che il gruppo dirigente del Pd casertano è allo sbando. Per meglio dire non c’è più.

 

Mario De Michele

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