Si è conclusa in queste ore la vasta operazione denominata “Silenzio Stampa” che ha visto impegnati i Reparti di Polizia di Napoli Poggioreale, Napoli Secondigliano, Napoli Palazzo di Giustizia, Santa Maria Capua Vetere e Benevento. I Funzionari di Polizia Comandanti di Reparto e l’Ufficio Sicurezza Polizia Penitenziaria -Nucleo Regionale Cinofili Campania- hanno strutturato una rete di controlli atti ad impedire l’introduzione e lo spaccio di droghe all’interno delle carceri della Regione. Le attività di Polizia Giudiziaria sono iniziate a metà novembre e sono terminate in queste ultime ore. Il dato emerso è davvero sconcertante ed evidenzia la professionalità dei Baschi Azzurri nel contrastare la criminalità organizzata. Nonostante la presenza dell’antidroga sia ormai una costante nei reparti penitenziari, alcuni detenuti e loro familiari non demordono e tentano, con qualsiasi stratagemma, di spacciare stupefacenti. Nel Nuovo Complesso di Secondigliano e nel Penitenziario di Benevento sono stati differiti all’Autorità Giudiziaria diversi detenuti che godevano della “Semilibertà”, misura alternativa alla detenzione. Questi venivano bloccati dai cani antidroga Buk, Peppe, Anja e Zolly. I detenuti, nel rientro serale, portavano droga all’interno dei reparti con l’intento di spacciarlo ad altri detenuti. Sempre a Napoli Secondigliano un giovane ragazzo, familiare di un detenuto, veniva segnalato da Umea ed assicurato alla Giustizia per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, i cani Umea, Ulla e Peppe consentivano tre sequestri di stupefacenti. Le persone coinvolte venivano differite alle Autorità. Nei controlli effettuati nel Palazzo di Giustizia due tossicodipendenti, bloccati dai cani poliziotto Buk e Zolly venivano differiti all’Autorità Prefettizia a seguito del sequestro delle droghe che detenevano. A Poggioreale la Polizia Penitenziaria del Reparto “Giuseppe Salvia” e i Cinofili di Benevento hanno arrestato una donna sessantenne, madre di un giovane detenuto. La donna ed i detenuti avevano in mente un complesso progetto di traffico di droga all’interno delle mura carcerarie. Sono stati i Pastori Tedeschi Barry e Zolly, del Distaccamento di Benevento, a rovinare il piano. La donna voleva consegnare la droga al figlio durante i colloqui, servendosi ovuli vaginali, e lo stesso figlio detenuto avrebbe pensato a spacciarla nelle sezioni. All’atto dell’accesso al Settore Colloqui però, Barry bloccava la donna indicandola come corriere di stupefacenti. Immediati gli accertamenti che consentivano di rinvenire un ovulo vaginale, appunto nelle parti intime della donna. A seguito di tali circostanze il Comandante della Polizia Penitenziaria di Napoli Poggioreale disponeva anche la perquisizione della casa della donna a Secondigliano. Nella casa sarà il cane antidroga Zolly a far rinvenire un notevole quantitativo di hashish, già diviso in dosi per essere spacciato. La donna, giudicata per direttissima, è stata condannata a due anni di reclusione ed i detenuti coinvolti rinviati a giudizio per gli atti criminosi posti in essere durante lo stato di detenzione. Nonostante il dato sconcertate, che dimostra come “il delinquere” sia una cultura ed una scelta di vita, Le Segreterie CGIL – UIL – UGL – SiNAPPe Benevento, hanno manifestato “apprezzamento per i risultati ottenuti, evidente sinergia professionale degli Uomini dei Reparti e Personale dell’Antidroga Campania”.

 

 

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