Il parlamentare europeo Massimo Paolucci rientra nel Pd. E lo fa con una lettera aperta ai militanti, elettori e dirigerti del Partito. ”Per me, non sono state giornate facili. Non si cancellano con una lettera oltre trent’anni di legami, storie personali, passioni, una lunga militanza. L’altro ieri, poi, è accaduto un fatto dalla assoluta rilevanza politica: un appello per chiedermi di rientrare, sottoscritto da oltre 300 tra sindaci, amministratori, deputati, assessori e consigliere regionali, eurodeputati, dirigenti territoriali e nazionali del Pd da tutto il Mezzogiorno, e poi da una marea di iscritti, amici e compagni, a cui si sono aggiunte nel corso della giornata autorevoli dichiarazioni pubbliche a sostegno, alcune anche da importanti esponenti della società civile”, scrive Paolucci. Ringrazio indistintamente tutti. È stata una grande dimostrazione di affetto e stima, unita ad una evidente considerazione politica nei miei confronti che non può lasciarmi indifferente”, aggiunge. Sono rimasto profondamente colpito. Non tenere conto di tutto questo sarebbe un atto di presunzione”, continua Paolucci. ”Ho, tuttavia, l’obbligo di non essere equivoco, ambiguo e falso. Ritornare sulla mia decisione non può e non deve cancellare le motivazioni che mi hanno spinto ad assumerla. Non è cancellata – spiega l’europarlamentare – l’amarezza e lo sconcerto per il modo, assolutamente incomprensibile, in cui il gruppo dirigente nazionale del Pd ha gestito la vicenda delle primarie in Campania”. ”Immutata è la mia convinzione e determinazione a proseguire la battaglia politica che ho iniziato. I preoccupanti interrogativi e i rischi manifestatisi nelle settimane precedenti al voto, e che ho provato a far emergere in tutta la loro pericolosità con la lettera di dimissioni, non sono fugati e possono ripresentarsi ai prossimi appuntamenti. Per questo dobbiamo essere ancora più vigili di prima e correggere tutto quello che c’è da correggere. Lo voglio dire chiaramente – dice Paolucci – io non sono contro le primarie. Sono contro ‘primarie selvagge’, senza regole. Su questi temi, io continuerò, da dentro il Partito Democratico, a fare la mia battaglia. Pubblicamente. Come ho già detto, ho sbagliato a tacere nel 2011, non sbaglierò una seconda Le primarie del 1° marzo sono andate bene. C’è stata un’ottima partecipazione e un risultato chiaro. Tutto questo grazie, in primo luogo, al serio e puntuale lavoro della Commissione organizzatrice, dei presidenti, degli scrutatori e delle centinaia di volontari impegnati, ma anche “un pochino” grazie all’allarme che per tempo ho lanciato”. ”La vittoria di Vincenzo De Luca è stata netta e senza ombre. De Luca è il mio e il nostro candidato. C’è bisogno in Campania di un Partito Democratico unito e forte, in grado – conclude – di stringersi intorno a Vincenzo De Luca per portarlo alla vittoria e sostenerlo, dopo, nella difficile azione di far risalire questa Regione”.