Piedimonte Matese –  Eh sì, un po’ di storia quella che con la S grande è entrata in quella sala.  E tanti  non hanno voluto perdere l’appuntamento  con quel nome  che evoca d’istinto uno spirito di lotta.  Momenti pubblici e privati, di fierezza nazionale per la peculiare  storia  cubana  e di tenerezza esistenziale   all’ombra di un  mito della storia, come il padre,   medico /guerrigliero/politico come Ernesto che Guevara. Due ore di discussione a tu per tu con Aleida Guevara grazie all’iniziativa  promossa dal comune di Piedimonte Matese in collaborazione con l’associazione Rete  “radiè resh”  sul tema dalla paura alla speranza. Ernesto Che Guevara e Papa Francesco”. Ad introdurre il consigliere  comunale Costantino Leuci, ex assessore alla cultura ed Ermanno Minotti da anni impegnato in battaglie sociali.  Titolo suggestivo ed  accattivante per approfondire  le vicende parallele pur  nella loro diversità   di questi due grandi sudamericani  in termini di visioni della vita e dell’impegno pubblico. A dire il vero di quest’ultimo si è parlato poco  e soprattutto grazie ad una domanda( metà incontro è stato dedicato alle domande dei presenti  nell’auditorium  comunale)  posta dal pubblico( è stato Gianni Foggia)  alla figlia del Che, pediatra e da sempre  attivista politica con la tempra del padre  e del popolo cubano come ha sottolineato più volte  : “Dice cose  molto interessanti e  ho fiducia nel papa- riferendosi a Bergoglio-  ma occorre aspettare tempo per capire se riuscirà ad incidere e  cambiare  le cose- ha detto Aleida che non ha risparmiato un cenno di rito  allo Ior, pur riformata da papa  Francesco . Molte domande a cui ha risposto con  generosità e passione  . Prima però ha ricostruito le tappe  storico-politiche  della rivoluzione cubana e dei successi ottenuti nel campo della pubblica istruzione e della medicina pubblica ( ad esempio i termini di mortalità infantile)  nonostante lo strangolamento economica dell’embargo “yankee”, degli stati uniti del Nord Americana come ha evidenziato  e delle sanzioni per le imprese che decidono di sottrarsi a questo durissimo regime di limitazioni commerciali. Particolarmente  toccanti  i racconti di alcuni  momenti della sua infanzia in compagnia del padre  spessissimo lontano dalla famiglia per la sua attività di  militante ed attività politico : come quando ha ricordato la passione  del padre  per il vino rosso ma  miscelato con gassosa o segreto confidato pubblicamente,  alla madre :” quest’uomo è innamorato di me”. Una testimonianza  vigorosa spesa  per  i valori della  giustizia sociale ; reticente però in merito al dissenso  politico stando alla domanda rivoltale dall’ex sindaco di Valle Agricola, Giovanni Pezzullo( “ sono da sempre di sinistra”). “Venga a  Cuba a verificare – ha detto  alla fine dell’incontro verso l’ex sindaco del comune valligiano. le persone  non sono arrestate per le loro opinioni politiche ”. Peccato che Amnesty International con i suoi dossier dica  ben altro.

Michele Martuscelli

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