In una chiesa gremita al massimo e dinanzi ad una comunità assorta in un’atmosfera veramente densa di emozioni, giovedì scorso, 26 Marzo 2015, l’Azione Cattolica parrocchiale di Cesa ha messo in scena “Amore abbandonato”, un oratorio sulla Passione, Morte e Resurrezione del Signore. La sacra rappresentazione, attraverso il canto, la recitazione, le coreografie e la lettura della Scrittura ha raggiunto lo scopo per il quale è nata: quello di introdurre ed accompagnare la comunità alla celebrazione dell’imminente Triduo Pasquale. Lo spettacolo, che si è ispirato alle forme dell’oratorio classico, è stato ideato e redatto dall’Azione Cattolica parrocchiale, presieduta da Maria di Chiara, e ha raccontato in una forma davvero singolare ed essenziale tutto quello che si celebra annualmente nel Triduo santo, dal gesto della lavanda dei piedi alla resurrezione di Gesù: al centro della rappresentazione vi è stata la lettura mediata e recitata dei Vangeli della Passione, mentre musiche e canti composti per la Settimana Santa, assieme a testi della liturgia, dei Padri della Chiesa e della tradizione spirituale cristiana, hanno introdotto i presenti maggiormente nel mistero pasquale che di lì a qualche giorno la Chiesa tutta rivivrà. L’oratorio, andato in scena nella parrocchia di San Cesario Martire, ha visto, tra i tantissimi presenti che hanno affollato la chiesa, la partecipazione del vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, che al termine dello spettacolo ha condiviso con la comunità le forti emozioni provate non solo per l’ottima performance degli interpreti e del coro, ma soprattutto per l’intensità e l’essenzialità con la quale è stato presentato il mistero della Passione, Morte e Resurrezione del Signore. “Volevamo condividere con la comunità – spiega la presidente Maria di Chiara – un momento di incontro e di fraternità alle soglie della celebrazione della Settimana Santa, e desideravamo fortemente vivere tutti insieme un intenso momento di meditazione sul significato profondo della passione, morte e resurrezione del Signore e su come attualizzare nella vita e nei gesti quotidiani la rivoluzione portata da Gesù nella nostra vita: crediamo di essere riusciti nello scopo. Un grazie particolare – conclude la presidente – va al nostro carissimo parroco, don Giuseppe Schiavone, non solo per averci sostenuto ed incoraggiato nell’iniziativa, ma soprattutto perché da sempre ci accompagna nel ricercare e coltivare l’essenzialità della fede, e ci esorta a tradurre il Vangelo in vita quotidiana, allo scopo di dare ad essa senso e significato”.

 

 

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