Sull’altare un ramoscello d’ulivo, fresco della domenica delle Palme, una statua della Madonna, ai pareti quella di Gesù. A terra due chili di cocaina, una pistola calibro 38 special e 18 cartucce. Sulle panchine all’interno del locale il nome dei boss del clan, attualmente in carcere. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri della stazione di Marianella all’interno di una cappella votiva di circa 10 metri quadrati in via Janfolla, nel quartiere di Piscinola a Napoli. I militari sono entrati nella cappella piena di immagini, statuette sacre, fiori e fotografie di defunti. Dietro all’altare, a terra, in una busta di quelle usate dai negozi di abbigliamento c’erano 100mila euro in cocaina purissima (6 panetti da 350 gr. ciascuno, al dettaglio circa 350mila euro) e una pistola calibro 38 con relativi colpi. Sbirciando tra le dediche sulle panchine poste all’interno del locale spunta il nome di Giuseppe Lo Russo, attualmente detenuto, figlio del capoclan storico dei ‘Capitoni Antonio Lo Russo e fratello di Mario, detenuto anche lui, ritenuto l’attuale reggente del clan, arrestato a settembre scorso dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli per droga e associazione di tipo mafioso. Secondo i carabinieri è singolare come l’egemonia criminale su quel territorio sia dimostrata proprio dal fatto che un’arma e un quantitativo di droga così ingente fossero stati messi ai piedi dell’altare, nascosti agli occhi di chi entra, ma raggiungibili da chiunque girando dietro l’altare. Indagini in corso per riscontrare la riconducibilità del materiale sequestrato.

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