Nella citta’ che lo ha consacrato come calciatore e lanciato come allenatore, dove ha esordito in A per poi vincere subito la Panchina d’oro, Max Allegri chiude il 2011 in bellezza, con una vittoria che proietta il suo Milan campione d’Italia in testa alla classifica, in attesa del big match di Udine. Al Sant’Elia finisce 2-0 per i rossoneri – sotto un autentico diluvio – il recupero della prima giornata non disputata per lo sciopero dei calciatori. Ma il Cagliari, in partita sino al raddoppio di Ibrahimovic, al suo 11/o sigillo nel giorno delle 200 partite in A, incerottato ma battagliero, non ha affatto demeritato, pagando la solita sterilita’ offensiva.

I sardi non vincono in casa oramai da piu’ di tre mesi (2-1 al Novara il 17 settembre scorso) ma soprattutto non segnano: sesta partita senza gol nelle ultime sette disputate in casa. Un record negativo da brividi. Allegri, alla vigilia di Milan-Siena, aveva chiesto sei punti e sei punti sono arrivati, anche senza dare retta ai consigli di Berlusconi. Al Sant’Elia, infatti, il tecnico livornese conferma in attacco la coppia Ibra-Robinho, supportata da Boateng, con Pato ancora in panchina. In mediana si rivedono Ambrosini e Aquilani, con gli olandesi Seedorf e Van Bommel in panca. Ballardini, per sopperire all’emergenza infortuni, schiera un Cagliari inedito, arretrando Cossu in cabina di regia e con il tridente puro in avanti formato da Ibarbo, Larrivey e Thiago Ribeiro. I rossoblu’ partono bene e proprio il brasiliano, dopo 2′, scheggia il palo con un destro potente. Una fiammata iniziale che, pero’, viene subito spenta dal gol improvviso dei campioni d’Italia.

Merito di Robinho, che s’invola sulla destra, approfitta dell’uscita sbagliata di Agazzi, e mette al centro dell’area un pallone rasoterra sul quale s’avventano Pisano e Nocerino. Per anticipare il rossonero, e’ il difensore cagliaritano a deviare la palla nella porta sguarnita. Il Milan, forte del vantaggio subitaneo, imposta una gara d’attesa e la partita la fa il Cagliari, un buon Cagliari per tutto il primo tempo, con un Cossu come al solito inspirato e il tridente che tiene sulle spine la difesa milanista, ben guidata da Thiago Silva. Nella ripresa il Milan si fa subito pericoloso in contropiede in due occasioni, con Aquilani prima (destro parato da Agazzi) e Robinho poi che, ben servito da Ibra, sul filo del fuorigioco, spreca da ottima posizione. Ma il raddoppio e’ nell’aria e arriva al quarto d’ora: Ibrahimovic scambia al limite dell’area con Robihno e si presenta solo davanti ad Agazzi che batte con un pallonetto. La partita, in pratica, finisce qui.

Non solo perche’ e’ netta la differenza dei valori in campo, ma anche perche’ il Cagliari, gia’ rimaneggiato, perde per infortunio anche Ariaudo con Ballardini costretto a spostare Pisano al centro della difesa per inserire Perico. Nel Milan, invece, Allegri da’ spazio a Pato, ma la scialba prestazione del brasiliano, che gioca un quarto d’ora sprecando due buone occasioni, non fa altro che confermare la bonta’ della scelta iniziale del tecnico campione d’Italia.

 

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