L’inchiesta sugli appalti Cpl? “Quello che sta emergendo conferma ciò che ho sempre pensato: esiste un forte legame tra la criminalità organizzata, le imprese e la politica. Esisteva nel passato e ha radici profonde anche oggi”. A dirlo è l’ex procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore, intervistato da Qn. “Pensavamo”, afferma Lepore, che la stagione di Tangentopoli “fosse alle spalle. Non è così, anzi la corruzione si è allargata, ha raggiunto i livelli bassi della politica e della burocrazia, come dimostra l’inchiesta di Ischia. È un male endemico difficile, se non impossibile, da sradicare a meno di uno scatto culturale del Paese”. L’Anac? “Il problema non è un’Authority o una legge. Anche durante la prima Repubblica ci furono dei paletti, e si è visto che il cancro non è stato estirpato”. Lepore si sofferma sui legami corruttivi tra affari e politica: “Questi rapporti non sono di oggi”. “La novità è che oggi non si finanza più la politica o il partito, ma pezzi della politica o singoli detentori di potere come i sindaci”. “Manca trasparenza. Attenti, però: trasparenza non è solo compilare schede e schedine e trasmetterle ad un’autorità che poi non controlla”. “La vicenda di Ischia, ma anche quella di Roma Capitale, dimostra che la vera e propria zona grigia è costituita dalla burocrazia che non rende conto a nessuno. La soluzione – sostiene l’ex procuratore – è una radicale semplificazione”.