“La scelta di non candidare Poziello non è personale ma si basa sulla carta di regolamentazione del Pd di Napoli che esiste dal 2012 e che prevede che non siano candidabili persone che addirittura siano solo indagate per reati associativi o connessi a tali reati”. Lo dice all’ANSA Venanzio Carpentieri, segretario del Pd di Napoli, in merito alla volontà di Antonio Poziello di non ritirare la propria candidatura a sindaco di Giugliano, nonostante sia stato rinviato a giudizio per diversi capi d’accusa tra cui l’associazione a delinquere. La segreteria del Pd di Napoli, infatti, ieri sera aveva deciso che alla luce del rinvio a giudizio “non appare possibile portare avanti la candidatura emersa dal risultato delle primarie”, che erano state vinte da Poziello. Ma il candidato sindaco non accetta lo stop: “Dispiace – spiega Carpentieri – se la scelta è del muro contro muro. Io continuo ad augurarmi che Poziello voglia dare una mano al suo partito. Non so fino a dove voglia arrivare nella difesa delle sue posizioni, mi auguro non al punto di rottura”. “L’intera segreteria – precisa il segretario metropolitano – si augura che la sua vicenda si chiarisca. La questione riguarda l’opportunità della candidatura e inconciliabilità con carta di regolamentazione che riguarda l’inserimento in lista e non la candidatura alle primarie: venne predisposta durante il periodo di commissariamento dell’attuale ministro Orlando e da allora tutti, anche i candidati consiglieri, ci si sottopongono, anche io l’ho fatto a Melito nel 2013. E’ del tutto infondata l’idea che si applichi la regola in maniera strumentale nei suoi confronti”. Carpentieri spiega anche che “nessuno si sia fatto carico di segnare la situazione di Poziello, al di là delle discussioni che si facevano nelle sedi non ufficiali. Non so a quali vertici Poziello abbia spiegato la sua posizione processuale, io ne sono venuto a conoscenza in ritardo. Quando l’ho appreso ho informato i vertici nazionali e regionali in forma scritta e riservata prima ancora che la notizia della richiesta di rinvio a giudizio diventasse pubblica. Ne ho anche parlato con il diretto interessato che mi ha invitato a ulteriori elementi di valutazione: l’ho fatto e da questi è scaturita la mia richiesta di fare un passo indietro prima del rinvio a giudizio che rende ancora più insostenibile la sua posizione”. Carpentieri si sofferma anche sulla situazione di Ercolano, dove le primarie dovrebbero svolgersi il 26 aprile: “La decisione – spiega – sembra essere stata metabolizzata dai livelli locali. A Ercolano si stanno organizzando e le primarie si faranno in deroga al regolamento, prescindendo dagli elenchi degli iscritti”. Oltre ad Antonio Liberti e Ciro Buonajuto, potrebbe prendere parte alle primarie ercolanesi anche Gennaro Sulipano.

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