Il mondo del cinema piange la scomparsa di Sergio Sollima. Il regista e sceneggiatore è morto la notte scorsa a Roma. A metà degli anni anni Settanta era stato lo sceneggiatore di Sandokan, interpretato da Kabir Bedi, un vero eroe che entrò con tutto il suo esotismo nelle case degli italiani.

La sua penna creò anche tanti celebri personaggi dello spaghetti western. Su tutti quello di Cuchillo, interpretato da Tomas Milian in “La resa dei conti”. Un personaggio, quello di Cuchillo, che guardava alle lotte terzomondiste e soprattutto a Che Guevara, un uomo di coltello dall’animo ribelle e rivoluzionario che divenne un simbolo anche per i “compagni” di Lotta continua. Fu però il successo commerciale di Sandokan, tra l’altro una mega-produzione per l’epoca, a consentire al regista di mettere mano ai costi de Il corsaro nero con un budget rilevante. Un film del 1976 con Angelo Infanti, Mel Ferrer, Tony Renis, Kabir Bedi, Carole André. Sollima, morto stanotte a Roma all’età di 94 anni, aveva in realtà cominciato come critico cinematografico, dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel dopoguerra aveva poi lavorato in teatro con Squarzina, Foà, Manfredi, Buazzelli e la Falk. Fu l’incontro con Sergio Leone e il produttore Grimaldi ad iniziarlo alla regia dei western grazie anche alla sua abilità di creare personaggi particolari. Di Tomas Milian diceva “è un grande attore, un po’ matto, anzi essendo cubano e latino lo definirei un po’ loco”. Autore di western dal colore politico, aveva firmato la trilogia, dal 1967-1968, con “Faccia a faccia”, “La resa dei conti” e “Corri uomo corri”. L’ultimo suo lavoro fu ancora nel segno del personaggio inventato da Salgari. Si trattò de “Il figlio di Sandokan”, miniserie televisiva del 1998 prodotta dalla Hiland e dalla Rai e interpretata da Kabir Bedi. Fu il quarto capitolo dedicato al pirata malese, dopo “Sandokan”, “La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!” e “Il ritorno di Sandokan”, diretto invece da Enzo G. Castellari. La morte è stata annunciata dai figli Stefano (regista anche lui) e Samanta. La camera ardente sarà allestita alla Casa del cinema venerdì 3 luglio dalle 10 alle 13.

 

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