”Il caso non è affatto chiuso. Il giudice per le indagini preliminari potrebbe infatti non accogliere la richiesta del pubblico ministero, che del resto appare contraddittoria in più punti, e ordinare nuove indagini, iscrizioni nel registro degli indagati o addirittura disporre un’imputazione coatta”. Lo afferma l’avvocato Gennaro De Falco, legale della nipote di una delle vittime del triplice omicidio avvenuto nel 1975 in un appartamento in via Caravaggio a Napoli. Ieri la procura ha avanzato una richiesta di archiviazione a conclusione di un’indagine sulle tracce di Dna rilevate sui reperti conservati in un deposito del Tribunale: alcuni mozziconi di sigarette e uno straccio insanguinato. ”Il gip potrebbe far riaprire l’inchiesta – ha detto il penalista – anche senza la nostra opposizione in qualità di persone offese. Opposizione che stiamo comunque valutando alla luce delle molteplici contraddizioni contenute nelle motivazioni della richiesta del pm”.

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