“La scelta della proprietà di Villa De Pertis di partecipare al bando della Prefettura di Caserta per ospitare 25 immigrati, impone una seria riflessione sulle conseguenze di un tale insediamento nella nostra comunità. Una riflessione scevra da ogni tipo di condizionamento ideologico, libera da qualsiasi forma di radicalismo sia esso religioso o politico, lontana da posizioni per partito preso che non risolvono certo il problema, ma anzi finiscono per aggravarlo per le conseguenze che da esso potrebbero scaturire in caso di degenerazioni ed esacerbazioni degli animi che non appartengono al nostro paese e alla nostra cultura. Non ci piacciono i no a prescindere così come non condividiamo i si per falso buonismo, il nostro vuole essere e sarà sempre un approccio di tipo istituzionale che pone sul piatto della bilancia gli interessi di tutte le parti in causa, immigrati, cittadini, proprietari delle strutture ed istituzioni locali. Altro non ci interessa nè ci appassiona, e chi conosce la mia storia personale lo sa bene; del resto, i miei trascorsi in diversi paesi dell’Africa, dove sono stato sempre accolto e trattato come un amico, l’attenzione che ho puntualmente rivolto alle dinamiche politiche, sociali ed economiche di quel continente mi portano oggi a pormi in maniera assolutamente non pregiudiziale o preconcetta nei confronti del dramma umano che tanti popoli di quell’area stanno vivendo. Avrei preferito che arrivassero tante famiglie piuttosto che solo uomini, così da poter davvero lavorare all’integrazione di quei bambini nel nostro tessuto sociale e culturale, anche attraverso il sistema scuola e le attività oratoriali, e all’inserimento delle donne nei circuiti lavorativi locali. L’Amministrazione comunale ha subìto tale iniziativa senza avere alcun potere di intervento, del resto è a tutti noto che la gestione dei flussi immigratori e della permanenza sul suolo italico degli extracomunitari appartiene solo ed esclusivamente al Governo e, per esso, al Ministero degli Interni e alle Prefetture. Alcuna competenza è attribuita o attribuibile ai Comuni e agli Enti Locali, nè è concesso alle Amministrazioni la possibilità di impedire l’arrivo di rifugiati politici sui rispettivi territori di competenza. Detto questo, è indubbio che il Comune di Dragoni è parte interessata in questa iniziativa di privati che hanno pensato bene di mettere a disposizione un’ex struttura alberghiera per allocarvi decine di immigrati. Non appena avuta notizia della partecipazione al bando prefettizio da parte dei titolari di Villa De Pertis, abbiamo avviato una serie di accertamenti, di concerto con l’Asl Caserta-ex Distretto di Alife, al fine di verificare la sussistenza delle minime condizioni di agibilità, staticità e sicurezza dell’immobile così da preservare la pubblica e privata incolumità degli occupanti e dei cittadini tutti, in primis dei residenti di San Giorgio. Solo se l’edificio rispetterà in pieno tutti i requisiti di legge, verranno rilasciate le relative certificazioni, in caso contrario non avalleremo situazioni ai limiti del rispetto della normativa in materia. A noi spetterà anche il compito del mantenimento dell’ordine pubblico, a difesa della sicurezza dei cittadini dragonesi, bene primario questo che tuteleremo sempre e comunque affinché davvero la serenità della nostra comunità non venga minacciata dalla presenza di tanti rifugiati africani. Nella qualità di massima autorità locale di pubblica sicurezza ed anche sanitaria locale, intendo avvalermi di tutti i poteri e di ogni prerogativa che la legge mi conferisce per far rispettare le regole e preservare il territorio da qualsiasi forma di turbativa. Vi terrò aggiornati nei prossimi giorni sugli ulteriori sviluppi della vicenda, confidando nel senso di responsabilità di tutti ed auspicando una soluzione favorevole e condivisa da tutte le parti in causa.

Silvio Lavornia”.

Sindaco Dragoni

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