Una banda di malviventi, dedita ai furti d’auto e alle estorsioni con la cosiddetta tecnica del “cavallo di ritorno” è stata sgominata dai carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) che hanno eseguito sei misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati. I componenti la banda sono tutti pregiudicati: tre sono finiti in carcere, due agli arresti domiciliari mentre per l’ultimo è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, ricettazione e furto aggravato. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola, sono state condotte dai carabinieri di Marigliano (Napoli) tra febbraio e settembre scorsi. Il raggio d’azione della banda comprendeva quattro comuni dell’hinterland partenopeo: Marigliano, Brusciano, Mariglianella e Castello di Cisterna. Scoperte e ricostruite cinque estorsioni, tre tentate estorsioni e otto episodi di ricettazione di parti di automobili rubate e ben 15 furti di vetture. Durante l’attività investigativa sono state recuperate 15 vetture rubate e identificate e denunciate 23 persone. Durante il blitz che ha portato all’esecuzione dei provvedimenti sono state trovate e sequestrate 10 centraline elettroniche di auto di nuova generazione; un “jammer” (dispositivo usato per disattivare il segnale degli antifurti gps); cinque chiavi universali per aprire le auto e numerosi attrezzi da scasso.