Rosa De Lucia getta la spugna di fronte alle insormontabili difficoltà del Villaggio dei Ragazzi e rassegna le dimissioni dall’incarico di commissario dopo il primo incontro con l’assessore regionale Fortini. L’esponente della giunta De Luca aveva chiesto la redazione di un piano industriale concerto per capire lo stato reale del Villaggio mentre la De Lucia rilanciava la sua proposta di Apq. Oggi la scelta comunicata con una lettera al presidente De Luca.
Ecco il testo della lettera:
Egregio Governatore,
con la presente intendo rassegnare le mie irrevocabili dimissioni dall’incarico di Commissario Straordinario della Fondazione Villaggio dei Ragazzi “Don Salvatore D’Angelo” di cui al decreto emarginato in oggetto. La mia decisione, sofferta e molto meditata, è stata presa alla luce degli avvenimenti, o meglio non-avvenimenti, accaduti negli ultimi mesi, non ultimo la mancata liquidazione della trance finale dovuta dalla Regione il cui decreto è pronto oramai da luglio. Con il decreto di cui sopra mi era stato affidato il compito di avviare le procedure per la ricostituzione del Consiglio d’Amministrazione, assicurare il funzionamento della Fondazione e porre in essere ogni azione utile al rilancio strategico ed economico della stessa.
Le strategie per il raggiungimento di tali obiettivi erano state ampiamente condivise con la precedente amministrazione che aveva assicurato di svolgere un ruolo di accompagnamento e sostegno nei confronti del governo centrale. Ho provveduto a riscrivere lo Statuto della Fondazione, indicando, tra l’altro, la nuova composizione del Consiglio d’Amministrazione; ho redatto le relazioni trimestrali e un dettagliato piano di rilancio il cui cardine era la sottoscrizione di un Accordo di Programma Quadro che vedesse il coinvolgimento del Governo, attraverso due Ministeri, della Regione e della Provincia. Per queste due ultime si trattava di riconfermare il finanziamento per attività di assistenza ai minori già consolidato nel corso degli anni che, evidentemente, non si vuole più assicurare. Per i Ministeri, invece, si trattava di individuare fondi dai Piani Operativi Nazionali come, ad esempio, quello messo a disposizione dal Miur, con l’ultimo bando, per la creazione di “Laboratori Territoriali per l’Occupabilità” che prevede un finanziamento di €750.000,00. Nel “mio” ragionamento la Fondazione avrebbe dovuto essere tutto questo; un luogo in cui l’istruzione tradizionale e di eccellenza si fondesse con esperienze di apertura al mondo del lavoro con, ad esempio, “La Bottega dei Mestieri” da realizzare con la partecipazione di stakeholder del territorio. Tutto questo lavoro non è stato ritenuto meritevole, evidentemente, nemmeno di essere letto, visto che non un solo commento è stato fatto a proposito; la proposta che arriva dalla Regione da Lei amministrata è quella di un piano industriale che, se la forma terminologica si fa sostanza, dovrebbe, con criteri di mercato, trattare la Fondazione alla stregua di un’impresa concentrata alla creazione di utile finanziario con conseguente cessione di patrimonio, rami d’azienda e drastici tagli al personale. Ho lavorato, in questi mesi, pensando che l’unico capitale di cui la Fondazione dovesse occuparsi fosse quello umano, un capitale fatto di persone che lavorano per le persone; docenti ed educatori al servizio di intere generazioni di ragazzi che, grazie al Villaggio, hanno trovato un loro posto nella società. E’ evidente che non posso, ora, condividere la Sua scelta strategica di trasformare la Fondazione in qualcosa di diverso da ciò che Don Salvatore stesso ha indicato nel testamento lasciato alla Città. Lascio il mio incarico, Governatore, con la sincera speranza di sbagliarmi e di favorire un effettivo rilancio della Fondazione e un futuro di certezze per le centinaia di lavoratori. Le auguro buon lavoro!